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31 Luglio 2024 - 13:45Si festeggia oggi 31 luglio S. Ignazio de Loyola (nato Inigo Lopez) il religioso spagnolo fondò la compagnia di Gesù. Il padre era stato soldato al servizio di Enrico IV, dei Re cattolici e di Giovanni II; al fianco di Ferdinando il Cattolico guidò l’assedio contro le città di Toro, Burgos, Loja (conquistata il 29 maggio 1486) e Vélez-Málaga.
Nato Inigo Lopez, il padre fu al servizio di Enrico IV
La madre era figlia di Martín García de Licona, figura di alto lignaggio, cortigiano dei re di Castiglia di Ferdinando il Cattolico guidò l’assedio contro le città di Toro, Burgos, Loja (conquistata il 29 maggio 1486) e Vélez-Málaga.
Il trasferimento ad Arévalo dopo la morte dei genitori
Dopo la morte dei genitori S. Ignazio fu mandato a vivere nella città di Arévalo, alla corte del ministro delle finanze del re Fernando il Cattolico, per ricevere un’educazione cavalleresca. Inigo mostrò ben presto la sua abilità in numerosi arti e si distinse particolarmente nel ballo e nel suonare la vihuela.
Dopo la morte di re Fernando divenne cavaliere armato
Inigo ebbe modo di conoscere i grandi del Regno e di trascorrere una vita agiata ma con la morte di re Fernando la situazione della famiglia Velazquez precipitò in breve tempo. All’età di 26 anni si trasferì a Pamplona e diventò cavaliere armato al servizio del duca di Najera.
La conversione religiosa prima di restare ferito in battaglia
La conversione religiosa arrivò dopo essere rimasto ferito in battaglia. Venne trasferito in barella nella casa paterna e nel periodo della degenza ebbe modo di leggere molto. Ristabilitoso decise di abbandonare la carriera militare e di dedicarsi alla preghiera ed alla meditazione.
La venerazione per S. Ignazio di Antiochia e la decisione di cambiare nome
Assunse il nome di Ignazio per la sua venerazione a S. Ignazio di Antiochia. Si trasferì a Parigi per completare gli studi. Qui rimase sette anni ed in questo lasso di tempo cercò di avvicinare gli studenti agli esercizi spirituali.
In questo periodo progettò di fondare un nuovo ordine religioso che «non si dedicasse, come gli altri alla preghiera e alla santificazione dei suoi componenti, ma, libero da ogni impaccio di regole claustra.
Fondò con sei studenti la Compagnia di Gesù
Con altri sei studenti fondò la Compagnia di Gesù dopo aver giurato voto di castità, povertà e obbedienza. Successivamente si recarono a Roma per far riconoscere l’ordine religioso. Papa Paolo III, dopo averli lodati, consentì la loro ammissione al servizio sacerdotale nel 1537.
La morte prima della richiesta benedizione del Papa
Ignazio che soffriva di una acuta colecistopatia, la sera del 30 luglio del 1556 sentì prossima la morte e chiese i conforti religiosi e la benedizione del Papa ma il suo segretario rimandò la soddisfazione del suo desiderio al mattino dopo cosicché Ignazio morì senza ricevere i sacramenti dei moribondi nella mattina del 31 luglio 1556, all’età di 65 anni.
Venne sepolto il 1º agosto nella chiesa di Santa Maria della Strada a Roma. E’ stato canonizzato il 12 marzo 1622. S. Ignazio de Loyola è patrono universale della gioventù.
Significato del nome. Ignazio deriva dal greco Igniatios e significa ‘figlio’.
Buon onomastico Ignazio 31 luglio: immagini da inoltrare su WhatsApp
Oggi 31 luglio in occasione della ricorrenza di S. Ignazio in tanti cercheranno di sorprendere i propri cari, gli amici e i colleghi di lavoro con messaggi originali, significativi o divertenti per augurare buon onomastico Ignazio, buon onomastico Ignazio.
Di seguito alcune immagini per gli auguri di buon onomastico Ignazio da inoltrare via WhatsApp, via social (da condividere su Facebook, Messenger ed Instagram) o sms.
Il 17 ottobre si festeggia S. Ignazio di Antiochia
Il 17 ottobre si festeggia S. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire, soprannominato il Teoforo (portatore di Dio). Fu il discepolo prediletto di San Giovanni e gli Apostoli non furono indifferenti alla sua dedizione ed alla capacità di diffondere la parole di Cristo e le loro dirette testimonianze. Capacità che lo portarono ad essere consacrato vescovo d’Antiochia (Turchia).
Durante la persecuzione di Traiano ai cristiani fu catturato e condannato ad essere trasferito a Roma legato per essere dato in pasto alle fiere. Un destino al quale andò incontro con rassegnazione cristiana e con lo spirito di chi aveva sempre anelato al martirio. Giunse a Roma l’anno 107 e, gettato nell’anfiteatro, le fiere lo sbranarono. Le sue reliquie furono portate ad Antiochia.