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Lina Wertmüller è morta, la regista fece grande Giancarlo Giannini: ‘Sapeva far recitare anche le pietre’

Lina Wertmüller è morta. La notizia della scomparsa, nella notte tra mercoledì 8 e giovedì 9 dicembre, della grande regista italiana è stata data da un amico di famiglia sui social. Aveva 93 anni ed ha firmato autentici capolavori del cinema del Bel Paese. Da “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia” o “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”.

Lina Wertmüller, la prima regista ad ottenere la nomination all’Oscar

“Sa far recitare anche le pietre” – raccontò l’attore Giancarlo Giannini che deve molto a Lina Wertmüller come più volte ha ricordato. Con quest’ultimo e Mariangela Melato iniziò una collaborazione vincente negli anni ’70 dopo aver mosso i primi passi come assistente di regia di Virna Lisi nel 1953.  Il cinema arriva solo dopo un lungo periodo teatrale e poi televisivo in cui è autrice e regista della prima edizione di Canzonissima e di quello straordinario sceneggiato che fu Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone protagonista nel ruolo del ragazzino pestifero.

Fu la prima donna candidata all’Oscar come regista per il film Pasqualino Settebellezze che ottiene ben 4 nomination tra cui quella per la miglior regia e il miglior attore.  (notizia in aggiornamento). Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Oscar alla Carriera. Lina Wertmuller, all’anagrafe Arcangela Felice Assunta Wertmuller von Elgg Spanol von Braueich, nacque a Roma il 14 agosto del 1928, origine aristocratiche e svizzere, sposata allo scenografo Enrico Job.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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