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Scontri, molotov e pietre in testa allo stadio di Licata: feriti 4 poliziotti e un carabiniere

Tafferugli allo stadio Dino Liotta di Licata prima della sfida vinta 2-0 dai gialloblù contro la Sancataldese. Le due tifoserie hanno vita a una sassaiola. Quattro poliziotti e almeno un carabiniere, impegnati nel servizio d’ordine, sono rimasti feriti dopo l’aggressione di alcuni tifosi.

Licata-Sancataldese, dallo scontro tra tifosi all’assalto alle forze dell’ordine con pietre e bottiglie molotov

Inizialmente c’è stato un scontro fra supporter, poi il livello si è alzato e gli ultras si sono scagliati contro poliziotti e carabinieri. Il funzionario di turno, che si stava occupando dell’ordine pubblico, è stato raggiunto da diverse pietre alla testa, così come gli altri tre colleghi: tutti sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso dove i medici hanno diagnosticato ferite e traumi guaribili da 7 a 10 giorni. Un carabiniere è stato raggiunto invece da schegge di bottiglie molotov e anche lui è finito in ospedale. La questura ha subito inviato a Licata un altro funzionario che è riuscito, fra non poche difficoltà e rischi, a riportare la calma.

‘Strategia di violenza da veri terroristi’

“Questi individui hanno messo in atto una strategia di violenza da veri e propri terroristi. Per alcune ore una parte della città di Licata si è trasformata in un vero e proprio campo da battaglia, scenari da guerra, messa ferro e fuoco da balordi travestiti da tifosi dello sport, nel corso del quale i nostri colleghi, con grande professionalità, sono riusciti, malgrado gli attacchi subiti con il lancio di bombe molotov, a respingere e a disperdere i criminali e ristabilendo l’ordine e la sicurezza pubblica” – ha dichiarato il segreterario nazionale del sindacato Mp Antonino Alletto.

“Fatti come questi sono militarmente e preventivamente organizzati, intervenga la magistratura applicando il massimo del rigore per questa tipologia di reati, affinché simili episodi non si possano più ripetere”, ha concluso il sindacalista. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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