“Tra il Benevento e la Salernitana c’è un abisso e la differenza oggi si è vista”. L’analisi di Pierpaolo Marino al termine del derby del Vigorito (terminato 4 a 0 per i sanniti) non può certo essere considerata una sentenza visto che il ‘dibattimento’ nella caotica aula della B si è appena aperto. Quattro giornate sono poche per emettere verdetti ma di certo i granata visti in terra sannita difficilmente faranno strada in campionato. Un passo indietro preoccupante dopo la scintillante prova contro il Padova che aveva fatto sognare i tifosi ed immaginare una performance in grado di mettere in difficoltà Coda e soci. “La Salernitana farà molta fatica perché ha elementi di qualità inferiore rispetto al Benevento” – ha chiosato Marino che nel rivolgersi a Colantuono ha aggiunto. “Devi fare sempre le nozze con i fichi secchi. Peccato perché meriti di più dopo quanto fatto hai con l’Atalanta”.
‘Tra Salernitana e Benevento c’è un abisso’
Una stoccata a Lotito e, soprattutto, a Fabiani che secondo l’ex dg di Napoli e Avellino non avrebbero allestito una squadra competitiva per l’alta classifica. Al di là delle valutazioni della rosa dell’esperto operatore resta il peccato ‘originale’ di una squadra che è stata completata ad agosto inoltrato e, in pratica, non ha effettuato ritiro precampionato. La Salernitana è un cantiere ancora aperto con giocatori che devono trovare ancora la condizione ed altri che sembrano già viaggiare a mille (bene Akpa Akpro). Un handicap che potrebbe condizionare questa prima fase della stagione con prestazioni esaltanti che potrebbero alternarsi a clamorosi rovesci. Bisognerà pazientare e attendere che Jallow – per esempio – si metta al passo con i compagni. Il gambiano, finora, è parso più efficace a gara in corso che dal primo minuto.
Colantuono, il valore aggiunto che, per ora, non c’è
Bisognerà aspettare che Di Gennaro trovi la condizione necessaria per prendere la squadra per mano e trascinarla e scuoterla nei momenti di difficoltà. Djuric dovrà smentire tutti e dimostrare che non sa fare solo le sponde (a Benevento neanche quelle). E, dulcis in fundo, Colantuono dovrà essere un valore aggiunto. Il tecnico, per gli addetti ai lavori un lusso per la categoria, dovrà dare un’anima alla squadra (la sua) e spingere oltre i propri limiti anche chi non è un fine dicitore. All’orizzonte la sfida casalinga con l’Ascoli e il match di Verona. Due sfide per cancellare il passo falso del Vigorito e guardare con rinnovato ottimismo al futuro.
BENEVENTO-SALERNITANA 4-0
Benevento (4-3-3): Puggioni; Maggio, Volta, Billong, Letizia; Tello, Viola, Bandinelli (86′ Del Pinto); Ricci (68′ Insigne), Coda (72′ Asencio), Improta. All.: Bucchi.
Salernitana (3-5-2): Micai; Perticone, Schiavi, Gigliotti; D. Anderson (53′ Pucino), Akpa Akpro, Di Tacchio, Castiglia (60′ Di Gennaro), Casasola; Jallow (77′ Vuletich), Djuric. All.: Colantuono.
Arbitro: Pezzuto di Lecce
Marcatori: 29′ Maggio (B), 75′ Improta (B), 89′ Insigne (B), 93′ Asencio (B)
Note: Ammoniti: 37′ Akpa Akpro (S), 45′ Jallow (S), 46′ Ricci (B), 67′ Schiavi (S), 75′ Improta (B), 90 Billong (B)
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