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14 Febbraio 2023 - 21:25“Volemose bene tutti appassionatamente”. Tra dichiarazioni di unità di intenti e lettere d’amore la Salernitana è stata risucchiata nella zona pericolosa.
Salernitana, è finito il tempo del ‘volemose bene’: l’errore nel ritardare l’esonero di Nicola
Belle parole che non sono state sempre accompagnate dai fatti, anzi certe divergenze erano palesi e il destino di Nicola era segnato già da tempo. Arriva Paulo Sousa con colpevole ritardo ma con una situazione neanche catastrofica. Il portoghese ha accettato il contratto di un anno e mezzo con il prolungamento automatico fino al 2024 che scatterà al raggiungimento dell’obiettivo salvezza.
Iervolino ha deciso di ascoltare il suggeritore De Sanctis che in più di una circostanza aveva lanciato segnali precisi in merito all’avvicinamento in panchina salva diventare improvvisamente fautore del richiamo di Nicola dopo il primo esonero. Forse anche lui folgorato per la via di Damasco da quel “Volemose bene”… comunque vada che stava diventando un mantra quasi autolesionistico. Tecnico e squadra, nonostante la presunta sommossa di alcuni calciatori a favore del mister della salvezza, sembrano viaggiare in direzioni opposte.
Le incongruenze di De Sanctis, dai segnali di malessere con il tecnico a sostenitore del richiamo
Del resto nel calcio quando non arrivano risultati e i calciatori non rispondono sul campo alle sollecitazioni dell’allenatore non c’è altro da fare. Iervolino sperava che il “volemose bene” e le belle parole potessero bastare per cambiare il corso. Un peccato d’ingenuità e, soprattutto, d’inesperienza. Ne farà tesoro per il futuro. Del resto la riconoscenza nel calcio non può essere infinita. La pagò Bearzot a Messico 1986 ma anche di recente Mancini nel volersi affidare fino alla debacle al gruppo del trionfo europeo senza dimenticare il precedente in casa Salernitana di Delio Rossi.
Si volta pagina con un tecnico in cerca del rilancio dopo aver strappato consensi nelle battute iniziali della carriera ed in particolare alla Fiorentina con i tifosi viola che ancora ricordano il suo bel calcio. Sembrava pronto per una big, Juventus in primis, ma ha deciso di emigrare al Tianjin Tianhai, in Cina. Da quel momento è iniziata una fase traballante che ha frenato l’ascesa di Paulo Sousa. L’esperienza al Bordeaux prima di essere sollevato dall’incarico di ct della Polonia. Poi una nuova esperienza oltre Oceano ma questa volta sul versante opposto, in Brasile con il Flamengo.
Paula Sousa, il portoghese riparte dalla Salernitana per cancellare le ultime esperienze altalenanti
Tra i moduli più utilizzati il 4-2-3-1 e il 4-3-3 ma non disdegna di giocare con la difesa a tre. Camaleontico e pronto ad adattarsi ai calciatori a disposizione. Con il portoghese Bohinen potrebbe tornare al centro del progetto e chissà che non si valuti di ingaggiare un altro laterale per riempire la casella lasciata libera da Radovanovic. De Sanctis aveva pensato anche a Francesco Farioli, tecnico in carica dell’Alanyaspor che si sarebbe ritrovato a dover cercare all’improvviso una nuova guida tecnica. Il nome dell’ex braccio destro di De Zerbi resta segnato sul taccuino del ds per il futuro.
Come potrebbe giocare la Salernitana con Paulo Sousa (4-2-3-1): Sepe (Ochoa), Sambia (Mazzocchi), Gyomber, Bronn, Bradaric, Lassana Coulibaly, Bohinen, Candreva, Vilhena (Maggiore), Dia, Piatek.