Mike Tyson e Rino TommasiMike Tyson e Rino Tommasi

“La prima cosa che viene in mente è l’allegria che sapeva trasmettere nei rapporti umani, perché al di là di una professionalità profonda e del fatto di esser stato un maestro senza averlo mai fatto pesare, era una persona con la quale si stava bene” – così a LaPresse Marino Bartoletti, giornalista, conduttore e autore televisivo, nel ricordare la scomparsa di Rino Tommasi, morto all’età di 90 anni mercoledì 8 gennaio.

Morte Rino Tommasi, il ricordo di Marino Bartoletti: ‘Maestro senza farlo pesare, ha inventato un linguaggio’

“Mi dispiace averlo perso, avrò di lui sempre il ricordo non soltanto di un grande collega ma di una persona amabile, cosa che in questo mestiere non sempre avviene” – ha riferito il giornalista. “Era un maestro di tante cose, sul piano organizzativo aprendo la strada a tanti altri esempi che sono seguiti. E lo è stato dal punto di vista professionale inventando un linguaggio. Il mio è un ricordo doloroso ma affettuoso nei confronti di un persona che ci ha lasciato tanto” – ha aggiunto ricordando le telecronache del tennis con Gianni Clerici, altro giornalista che ha lasciato il segno nel mondo della comunicazione.

“Quello era un linguaggio fatto da due persone deliziose, e non sempre questo aggettivo può essere abbinato a chi fa televisione. Anche per Clerici ho sempre nutrito un sentimento affettuosissimo, e quindi sono due angeli di questo mestiere che se ne vanno, e che non sono ripetibili. Le statistiche di Rino? Lui le sapeva usare con leggerezza a discrezione di chi ascoltava, non sempre tutti i suoi allievi lo hanno saputo fare, perché lo sport non è statistica a meno che non lo si sappia leggere con la delicatezza con cui lo faceva lui”, ha aggiunto. “Qualcuno che sta seguendo le sue orme? No, Rino è uno stampo che non c’è più” – ha concluso Bartoletti

Ubaldo Scanagatta: ‘Un secondo padre, ho cominciato a scrivere di tennis grazie a lui’

Ubaldo Scanagatta ha ricordato su Ubitennis il partner di tante telecronache. “Che giorno triste, terribilmente triste per me e per i tanti che lo hanno conosciuto, immancabilmente apprezzandone le doti, la generosità, l’umanità, la straordinaria competenza. É morto un vero gigante del giornalismo, l’uomo che ha fatto conoscere e appassionare a tantissimi italiani i suoi sport più amati, tennis e boxe. Anche se poteva scrivere, parlare, raccontare di tutte le discipline sportive perché Rino, mio Maestro inimitabile e mio secondo padre, era una vera enciclopedia vivente dello sport” – ha raccontato.

“Un secondo padre, e non un solo Maestro – con la M maiuscola – non esagero, perché il mio l’avevo perso 47 anni fa ed è grazie a Rino che ha avuto simpatia ed affetto per me prima ancora che fiducia se ho cominciato a scrivere di tennis, sulla sua rivista Tennis Club, prima di chiamarmi al suo fianco in tv, con Telecapodistria, Tele+, le reti Mediaset”.

Francesco Damiani ha ricordato il suo modo unico nel raccontare il pugilato. ”Rino Tommasi? È stato un grande telecronista, un maestro del racconto sportivo di tennis e boxe” – ha affermato l’ex pugile italiano, argento a Los Angeles 1984 e campione del mondo dei Massimi Wbo dal 1989 al 1991, ricorda all’Adnkronos il noto giornalista sportivo, scomparso a 90 anni. ”A Rino mi legano tanti momenti. Aveva una competenza incredibile, ha fatto la storia nel suo lavoro e ha accompagnato la carriera di tanti sportivi”.

Francesco Damiani: ‘Diceva che avrei potuto combattere con Tyson, gli chiesi di organizzare l’incontro’

Damiani ricorda un episodio più di altri: ”Mi diceva sempre che avrei potuto combattere con Mike Tyson, pugile che amava molto, ma mi chiedeva perché non lo facevo mai. Io gli rispondevo sempre allo stesso modo. ‘Rino, tu sei un grande giornalista, ma anche un bravo organizzatore di incontri. Sai come funziona con le borse. Con Tyson è difficile, perché non lo organizzi tu?” – aggiunge il campione azzurro con un sorriso. ”La sua è una scomparsa che fa male, ha dato tanto al nostro sport”. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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