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Morto Sven Goran Eriksson, il profeta gentiluomo: i record, il gossip, la malattia, il ricordo

Se n’è andato il ‘profeta gentiluomo‘. Sven-Goran Eriksson, ex calciatore, ex allenatore di club prestigiosi, italiani ed esteri, ed ex commissario tecnico dell’Inghilterra, è morto oggi all’età di 76 anni, dopo una battaglia con un tumore al pancreas.

Sven Goran Eriksson stroncato da un tumore al pancreas a 76 anni, l’annuncio della famiglia

“Dopo una lunga malattia, Sven Goran- Eriksson è morto questa mattina (26 agosto) a casa, circondato dalla famiglia” – si legge in un comunicato diretto dai familiari del tecnico svedese ai media britannici. “I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina; il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky; il padre Sven; la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides; il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede rispetto per il loro desiderio di piangere in privato e di non essere contattati”.

Il double da record. “Non siate dispiaciuti, vivete la vita fino in fondo” – aveva affermato il tecnico svedese in un documentario su Amazon Prime intitolato ‘Sven’. Difficile racchiudere il tecnico svedese – nato Sunne e cresciuto a Torsby definito da Eriksson “un gran bel posto in cui vivere. Si fa, senza fretta. Il nostro motto è sempre stato questo” – in poche battute, perché’ Svennis ha lasciato qualcosa in ogni squadra nella quale ha militato. Partiamo da un record: nei suoi oltre quarant’anni di carriera è divenuto l’unico ad aver centrato il double, costituito dalla vittoria del campionato e della coppa federale nello stesso anno, in tre paesi diversi.

Svennis, double in tre nazioni diverse e la Coppa Italia vinta con Roma e Lazio

Ha vinto in Svezia, Portogallo e Italia. In queste tre federazioni calcistiche vanta un totale di cinque campionati (tra cui lo scudetto con i biancocelesti nel 2000, il secondo della storia, 26 anni dopo il precedente) e dieci tra coppe federali e Supercoppe. In quest’ambito ha vinto quattro volte la Coppa Italia (con Roma, Sampdoria e due volte con la Lazio).

Re di Coppe. La vittoria di una coppa nazionale con tre squadre diverse costituisce a sua volta un record – ancora condiviso con il suo allievo Roberto Mancini (che ha perso l’amico Gianluca Vialli con lo stesso male) -, ed è l’unico allenatore ad averne vinte due con due squadre della stessa città (Roma). In Europa ha fatto grande la Lazio di Sergio Cragnotti a cavallo tra il 1997 e il 2000: ha condotto i biancoazzurri alla vittoria in Coppa delle Coppe e Supercoppa Europea (perdendo anche una finale di Coppa Uefa con l’Inter).

Nel 2001 è diventato commissario tecnico dell’Inghilterra, un ruolo che ha ricoperto fino al 2006, guidando la squadra fino ai quarti nei Mondiali 2002 e 2006 e agli Europei 2004. Ha ricoperto l’incarico di ct anche di Messico, Costa d’Avorio e e per un breve periodo anche la Nazionale filippina nella Coppa d’Asia 2019. Ha allenato fino a quando non è stato colpito dalla malattia.  Meno esaltante la carriera da calciatore con Svennis costretto a ritirarsi a 27 anni per un infortunio.

La love story con Nancy Dell’Olio infiamma il gossip

Sven il Casanova. Era definito un inguaribile latin lover. Un matrimonio alle spalle (due figli da Ann-Christine Pettersson) e tante donne nel suo cammino. Celebre la sua love story con l’avvocato italo inglese Nancy Dell’Olio (“Mi innamoro facilmente”, disse). Una relazione che infiamma il gossip con i tabloid britannici che dedicano sempre più spazio alle vicende amorose del tecnico. Un’invadenza che porterà Eriksson a chiudere la sua esperienza con la nazionale dei Tre Leoni. Quando allenava la Samp ha avuto un relazione con Graziella Mancinelli, ma nel tempo gli sono state accostate anche l’attrice Debora Caprioglio, Ulrika Jonsson, Faria Alam e la ballerina panamense Yaniseth Alcides.

Il ricordo. “Le qualità dell’uomo erano uniche, in un contesto dove si è abituati ad alzare la voce. Ha sempre mantenuto il suo modo di essere, non si è mai lasciato contaminare, anche da situazioni che gli avrebbero richiesto di cambiare un po’ Questo è quello che è rimasto a tutti. Ma lui è stato un allenatore meraviglioso”. Così Luca Marchegiani, ex portiere della Lazio, ricorda lo scomparso Sven Goran 
Eriksson .

Marchegiani: ‘Qualità uniche, ha portato delle innovazioni’

“Al di là delle vittorie e alla capacità di adattamenti e campionati e mentalità diversi, a giocatori diversi, sempre con grande intelligenza, è stato un allenatore che ha portato delle innovazioni e delle soluzioni nelle sue squadre estremamente all’avanguardia, ottenendo sempre risultati” , ha spiegato a Sky Sport. “Ha sempre fatto bene, ovunque ha allenato. Grande uomo e grande allenatore”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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