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18 Gennaio 2020 - 9:58Pietruzzo non soffre più. Anastasi ha perso la sfida, non senza lottare con dignità e orgoglio, contro un terribile male scoperto un anno fa. Aveva 71 anni il bomber venuto dal profondo sud che seppe conquistare a suo di gol i tifosi della Juventus e gli appassionati di calcio del Bel Paese.
‘Sarò pure terrone, ma guadagno più di te che sei polentone’
Ci ha lasciato Pietro Anastasi, un campione indimenticabile, uno dei simboli del calcio bianconero degli anni ‘70. Il cordoglio della Juventushttps://t.co/2NeHURxUrn pic.twitter.com/wityKwgnLY
— JuventusFC (@juventusfc) January 17, 2020
Pietro Anastasi, quella foto nel portafoglio con l’idolo Charles
“Sarò pure terrone ma guadagnò più di te che sei polentone“. Pietro Anastasi da Catania rispondeva così a chi lo insultava per le sue origini meridionali. Orgoglioso e fiero delle sue origini. Lui che veniva da una famiglia di operai e che conservava gelosamente nel portafoglio una foto con il gigante buono gallese John Charles, il suo mito.
Caminiti: ‘Caccia il gol come uno stallone la femmina’
I suoi guizzi ispiravano gli scrittori e i raffinati cronisti dell’epoca. “Ha più estro che tecnica, più possesso fisico dell’azione che senso tattico; caccia il gol come uno stallone la femmina” – scrisse Vladimiro Caminiti di uno degli attaccanti simbolo del calcio italiano tra la metà degli anni ’60 e gli anni ’70.
Addio grandissimo #PietroAnastasi leggenda della storia buonconera RIP. #ForzaJuve sempre #FinoAllaFine ⚪⚫?⚪⚫?⚪⚫? pic.twitter.com/l6cLHzSw3b
— ⭐Angelo⭐Caruso⭐ (@angelocaruso76) January 18, 2020
Il trionfo agli Europei del 68, saltò il mundial messicano per uno scherzo
In maglia azzurra ha giocato 25 partite e realizzato 8 gol, soprattutto ha firmato la seconda rete nella finalissima con la Jugoslavia (2 a 0 nella ripetizione dopo l’1 a 1 del primo match) che è valsa, nel 1968, l’unico titolo Europeo della Nazionale italiana.
Saltò il mondiale messicano per uno scherzo del massaggiatore mentre in Germania, nel 1974, firmò il terzo gol nel vittorioso match di esordio contro Haiti di una spedizione sfortunata conclusasi con l’eliminazione al primo turno degli azzurri.
Morto Anastasi, 3 scudetti con la maglia della Juventus e la beffa in Coppa Campioni
Con la maglia bianconera vinse tre scudetti formando una magnifica coppia con Bobby gol al secolo Roberto Bettega. Tra le amarezze la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni con l’Ajax di Cruijff. Passò all’Inter nell’estate del 1976 (in cambio di Boninsegna).
Otto anni in bianconero, tre scudetti, settantotto goals.
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Ciao Pietro #Anastasi
RIP pic.twitter.com/QBHilgamYZ
All’Inter in cambio di Boninsegna, vinse una Coppa Italia in nerazzurro
In nerazzurro vinse la Coppa Italia nel 1977/78 prima di trasferirsi ad Ascoli e chiudere la carriera a Lugano. ” Ci ha lasciato Pietro Anastasi, un campione indimenticabile, uno dei simboli del calcio bianconero degli anni ‘70.
Il cordoglio della Juventus” – il tweet con il quale il club bianconero ha salutato l’immenso Pietruzzo da Catania.