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12 Agosto 2022 - 14:00Lo chiamavano Garellik e il suo stile tra i pali era inconfondibile. Claudio Garella ha provato a respingere anche l’assalto di quel nemico invisibile che aveva minato il suo fisico e indebolito il suo cuore. L’ex calciatore è morto nella notte tra l’11 e il 12 agosto all’età di 67 anni.
Claudio Garella è morto all’età di 67 anni, si era ammalato dopo un intervento chirurgico
Le problematiche cardiache erano sorte dopo un intervento chirurgico dal quale non si è più ripreso. Classe 1955, era originario di Torino ed aveva vestito la maglia granata con la quale aveva esordito in serie A contro il Lanerossi Vicenza. Dopo qualche anno di gavetta nelle categorie inferiore, il ritorno in massima serie con la Lazio. Un’esperienza non esaltante nonostante la piena fiducia del tecnico Luis Vinicio. I tifosi lo contestarono per gli errori nel match di Coppa Uefa con il Lens ed in campionato con il Vicenza fino a ribattezzarlo ‘paparella’.
Agnelli disse: ‘L’unico portiere che parava senza mani’, con il Verona dalla serie B allo scudetto
Con la Samp disputa tre ottime stagioni prima di approdare al Verona con il quale si rende protagonista di una clamorosa scalata dalla serie B allo storico scudetto nella stagione 1984/85 con Osvaldo Bagnoli in panchina. I suoi interventi di piede diventano un marchio di fabbrica e sono determinanti per un’altra indimenticabile impresa: il primo tricolore del Napoli nel 1986/87 con Diego Armando Maradona mattatore. Dopo aver sfiorato il tris l’anno successivo cederà il testimone a Giuliano Giuliani, deceduto prematuramente nel 1996.
Garella vinse il torneo di serie B con l’Udinese con il quale vinse il campionato e tornò in serie A prima di chiudere la carriera ad Avellino con appena due presenze. Chiuso da Zoff e Bordon prima e da Galli e Tancredi poi, non vestì mai l’azzurro. “L’unico portiere che parava senza mani” – disse l’avvocato Gianni Agnelli.