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Mondiali Pallanuoto, beffa e lacrime azzurre in finale: Campagna punta all’oro olimpico

Un oro sfumato a cinque secondi dalla fine. É quanto è successo a Doha al Settebello, l’ Italia della pallanuoto maschile, fino a quel momento, in vantaggio per 11-10 sulla Croazia nella finale dei Mondiali, un match appassionante giocato punto a punto per tutta la sua durata. 

Buric beffa il ‘settebello’ a 5 secondi dalla fine nella finale mondiale di Doha contro la Croazia, azzurri ancora ko ai rigori

Gli azzurri sembravamo avercela fatta, invece Buric ha ‘gelato’ i ragazzi del ct Sandro Campagna, che in precedenza erano tornati in vantaggio con Fondelli, il migliore dei suoi avendo segnato cinque reti, che aveva segnato su rigore a 1’40” dalla fine . Così si è spento sul più bello il sogno iridato, perché dai cinque metri, leggi ai rigori, l’ Italia ha poi perso contro i croati, segnandone solo due contro i quattro degli avversari. azzurri, bilancio che nello specifico è di quattro ori, quattro argenti e un bronzo. Per la Croazia , alla quarta finale mondiale, è il terzo oro dopo quelli di Melbourne 2007e Budapest 2017.

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Ma nella truppa azzurra, nonostante tutto, i rimpianti sono pochi perché l’appuntamento di quest’anno al quale si guarda è in realtà il torneo dell’Olimpiade di Parigi, dove l’ Italia arriverà dopo aver giocato la terza finale nelle ultime quattro edizioni dei Mondiali. “Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, hanno fatto non soltanto una grandissima finale ma un mondiale strepitoso – il bilancio di Sandro Campagna.

‘Il 2024 sarà ricordato per le medaglie olimpiche ed a Parigi possiamo conquistare qualcosa di prestigioso’

“Siamo cresciuti durante il torneo, e abbiamo saputo soffrire. Forse ci è mancato qualcosa in certi momenti di qualità , di gambe. Qualche intercetto in più, qualche blocco in più con l’uomo in più. Dopo i rigori i ragazzi hanno pianto, e lo capisco perché è sempre un titolo mondiale. Ma l’avrei detto anche se avessimo vinto: del 2024 non sarà ricordata questa partita. Saranno ricordate le medaglie olimpiche, e la mia squadra c’è per conquistare qualcosa di prestigioso ai Giochi di Parigi“. 

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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