Il piccolo Daniele, giovane tifoso del Napoli scomparso dopo aver lottato contro un brutto maleIl piccolo Daniele, giovane tifoso del Napoli scomparso dopo aver lottato contro un brutto male

Antonio Conte ha scelto di non parlare dopo la vittoria sulla Fiorentina dopo essere stato raggiunto dalla notizia della scomparsa del piccolo Daniele, un giovane tifoso del Napoli malato da tempo di leucemia e scomparso sabato 4 gennaio.

Antonio Conte ha deciso di non parlare in conferenza stampa dopo aver appreso la notizia della morte del ragazzino a 13 anni

Alcuni giocatori partenopei, fra questi Anguissa, gli avevano dedicato un gol nelle ultime partite. ”Abbiamo ricevuto un brutto colpo perdendo un bambino che era vicino al Napoli, il nostro pensiero va a lui e alla sua famiglia” ha dichiarato commosso Stellini, il vice di Conte. ”A nome della squadra vogliamo mandare un grande abbraccio alla famiglia di Daniele, oggi ci guarderà da lassù, ci mancherà tanto, ci ha dato tanti insegnamenti” – ha dichiarato in sala stampa Leonardo Spinazzola.

Daniele aveva 13 anni e l’anno scorso, durante la gestione Rudi Garcia, aveva esaudito il sogno di incontrare i giocatori del Napoli in ritiro prima di essere operato. Immediatamente si era creato un feeling speciale con il presidente De Laurentiis che si era attivato per garantire le cure migliori al ragazzino e per supportare la famiglia.

Daniele era diventato la mascotte della squadra: il feeling con Conte, il polsino di Anguissa, il post commosso di De Laurentiis

“Caro Daniele, ci hai regalato mesi di gioia stando vicino a noi. Nonostante la tua malattia hai trasmesso forza, coraggio e allegria. Ti dedichiamo la vittoria e sappiamo che da lassù continuerai a seguirci con l’amore che ci hai dimostrato. Resterai per sempre nei nostri cuori” – ha scritto il patron azzurri su X. Anche il vice presidente Edoardo De Laurentiis ha dedicato un pensiero al giovanissimo tifoso del Napoli. “Buon viaggio grande piccolo campione. Hai lottato come un guerriero fino alle fine”.

Antonio Conte lo ha incontrato più volte, presentandogli anche moglie e figlie. Lallenatore lo chiamava al telefono prima di ogni partita quando non poteva andare allo stadio. In altre occasioni i giocatori lo ospitavano in trasferta e in pullman con loro. Da settimane Anguissa scendeva in campo con un polsino con il suo nome.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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