Stefano Bettarini, ospite della puntata del 26 gennaio di Verissimo, ha aperto il cuore durante un’intervista intensa e toccante con Silvia Toffanin. L’ex calciatore ha parlato della sua vita personale, del rapporto con l’ex moglie Simona Ventura, dei figli Giacomo e Niccolò, e della recente perdita dell’amato padre, scomparso a 86 anni.
Un rapporto di rispetto con Simona Ventura
Bettarini è tornato a parlare dell’ex moglie, oggi sposata con Giovanni Terzi. Nonostante le loro strade si siano separate, l’ex calciatore ha espresso grande rispetto per la conduttrice, madre dei suoi due figli, ma non le ha risparmiato una stoccata: «Rimane la mamma dei miei figli e per questo la rispetterò sempre. Il rapporto? Alti e bassi… Ognuno prende la propria strada e vive con la propria coscienza».
Ha poi approfondito il tema delicato del rapporto tra genitori divorziati e figli: «Ho sempre dato priorità ai miei ragazzi. Avverto che i figli vivano in maniera gelosa il fatto che i genitori si risposino. Li capisco, anche se da grandi possono comprendere meglio. Inizialmente i miei figli hanno bocciato le persone che ho avuto accanto».
Bettarini è legato a Nicoletta Larini, con cui condivide una relazione che dura da quasi otto anni. «I ragazzi hanno iniziato ad apprezzare Nicoletta, hanno visto l’amore che lei nutre per me e ora sono felici», ha raccontato, sottolineando come il tempo e la comprensione abbiano migliorato il loro legame familiare.
Il dolore per la perdita del padre
Uno dei momenti più intensi dell’intervista è stato il racconto della recente scomparsa di papà Mauro, venuto a mancare dopo una lunga malattia. «Ho avuto la fortuna di vivermelo fino a 87 anni, nonostante le difficoltà degli ultimi anni. Lui è stato il mio primo allenatore, un punto di riferimento e lo è ancora oggi, anche se non c’è più», ha raccontato tra le lacrime.
Con grande commozione, Bettarini ha ricordato gli ultimi giorni trascorsi accanto al padre nella casa di famiglia a Buonconvento, in provincia di Siena: «Ha sofferto tanto perché la malattia aveva preso il sopravvento, ma voleva morire nella sua casa. Come in un film, ha scelto di andarsene di domenica, prima delle partite».
L’ex calciatore ha raccontato con emozione quei momenti dolorosi: «La felicità di papà era la nostra unione. Abbiamo fatto di tutto per stargli vicino ed è questa consapevolezza che ci fa stare sereni. I miei figli sono stati presenti, sapevano che il nonno non stava bene e sono riusciti ad arrivare la vigilia di Natale per salutarlo».
Ha poi aggiunto un ricordo tenero e indelebile: «La prima telefonata dopo le partite era sempre la sua, così come ogni richiamo. Per me è stato un punto di riferimento che porterò sempre dentro».
Un ricordo che resterà vivo
Stefano Bettarini ha sottolineato come il padre, oltre a essere una figura centrale nella sua vita, rappresentasse un collante per tutta la famiglia: «Lui era il mio allenatore, il mio primo tifoso. Abbiamo una famiglia molto unita e siamo stati con lui fino al suo ultimo respiro. Anche se era come se si vergognasse di farsi vedere in quelle condizioni, abbiamo fatto tutto il possibile per rendergli gli ultimi giorni più sereni».
L’intervista si è conclusa con un pensiero ai figli Niccolò e Giacomo, che hanno condiviso quei momenti di dolore e amore accanto al nonno. «Rimane il ricordo di quei giorni accanto a lui, e l’impotenza che ti uccide. Ma so che era sereno, e questo ci dà forza», ha concluso Bettarini, visibilmente commosso.