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28 Settembre 2024 - 22:08Un’odissea iniziata due anni fa quando Paola Caruso raccontò sui social che stava attraversando un brutto momento per i problemi di salute del figlio. Poi a Verissimo raccontò che la disavventura del suo Michelino era iniziata con l’iniezione di un farmaco a Sharm el-Sheikh che non viene prescritto ai bambini.
Paola Caruso, l’odissea del figlio iniziata con l’iniezione di un farmaco a Sharm el-Sheikh
Il piccolo si è ritrovato a camminare con un tutore. Nel corso di questo lasso di tempo la show girl ha seguito diversi percorsi diverse strade nella speranza di un recupero completo del figlio. Nel corso della puntata del 28 settembre Paola Caruso è stata nuovamente ospite del talk show condotto da Silvia Toffanin. “Barcollo ma non mollo. Vado diritta al mio obiettivo nonostante tutti gli ostacoli. Da due anni sto cercando di saltare tutti gli ostacoli”.
Michele è stato sottoposto lo scorso anno ad un delicato intervento al Gaslini di Genova. “L’operazione non ha migliorato la situazione. Ha sbloccato il nervo ma era talmente danneggiato che non ha avuto la forza. L’operazione andava fatta perché c’era questo nervo che ormai era stritolato. L’intervento non ha avuto la funzione che doveva avere”.
Il tutore e l’intervento al Gaslini di Genova: ‘Ha sbloccato il nervo ma la situazione non è migliorata’
La Bonas di Avanti un altro ha riferito che sta vivendo male questa situazione. “Lui odia il tutore e va avanti con grande disagio. Lui ha 5 anni e fino a 3 anni ha fatto la vita di un bambino normale ora non riesce a spiegarsi perché non riesce a fare quello che faceva prima. Prima mi chiedeva quando poteva toglierla, ora ha l’intelligenza di non chiedermelo più. Paola Caruso si è recata anche in un centro specializzato in Minnesota nella speranza di trovare una via per permettere al figlio di tornare a camminare e correre.
Tra le lacrime ha riferito che ha parlato con numerosi medici. “Si è riunita un’equipe di 5 medici ed il responso è stato unanime. “Il danno è permanente, non si può fare niente, Michele non può recuperare la gambina che rimarrà piccola, le dita non si muoveranno più e nemmeno il nervo. Io sono devastata. Mi hanno detto che si può fare un intervento palliativo, un’operazione che può farlo camminare meglio, ci sto pensando perché è tutto molto pesante. Dopo l’intervento, dovrebbe stare tre mesi fermo immobile perché tutto deve guarire bene ma questa è l’unica soluzione. Se fosse per me, lo farei, perché non mollo, non voglio che mio figlio cammini per sempre con un tutore” – ha spiegato con Silvia Toffanin che ha faticato a trattenere la commozione.
Il viaggio in Minnesota, il doloroso verdetto dell’equipe medica e la nuova operazione, l’amore ritrovato
Nell’ultimo periodo Paola Caruso non è più sola nell’affrontare questa difficile sfida. “Nel momento peggiore è arrivato un raggio di sole, Gianmarco. Grazie a Dio ho questo compagno che mi sorregge in tutto e per tutto. Se non ci fosse stato lui non so se avrei superato le situazioni critiche incontrate in questi ultimi due anni. Anche per Michele è importante. Aveva bisogno di una figura maschile e lui è un’anima bella” – ha riferito la show girl a Verissimo che poi si è soffermata anche delle critiche ricevute dagli haters. “Invece di avere un po’ di empatia vengo sommersa di critiche per qualsiasi cosa che faccio. Sto pubblicando anche un po’ meno. Non ho neanche parlato di Gianmarco per tutelarlo da tutto questo”.