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Nadia Bengala a Verissimo: ‘Mia figlia era irriconoscibile’, finì nel mirino del killer di Prati

Si è trovata a crescere da sola la figlia Diana dopo aver chiuso la relazione dal partner quando stava per compiere 4 anni. In un’intervista a Verissimo Nadia Bengala è tornata a parlare dei problemi della figlia che ora è comunità.

Nadia Bengala ha raccontato a Verissimo il dramma della figlia Diana: dalle frequentazioni sbagliate al tunnel della droga

“Ha iniziato con il frequentare una persona molto più grande che non faceva nulla e non aveva un soldo. Stava sacrificando la sua gioventù appresso ad una persona che non le poteva dare nulla. Aveva appena 18 anni” – ha spiegato l’ex Miss Italia a Silvia Toffanin, Poi la partenza per Londra dove è venuta a contatto con le sostanze stupefacenti. “Cercava lavoro ma si è fatta attrarre anche da cose sbagliate. Si arrangiava ma chiedeva anche i soldi. Diceva che aveva perso il biglietto”. Per un periodo è sparita. “É stata dura non avere contatti con lei, non sapere come stava. Tramite delle amiche cercavo di avere delle notizie. Poi piano piano ci siamo riavvicinato. Sembrava tutto appianato” – ha spiegato Nadia Bengala.

Un breve periodo di sereno prima che Diana Schivardi si infilasse in un nuovo pericoloso tunnel. “Era diventato insostenibile anche incontrarla. Non era più lei. É stata anche violenta con me e quella sera ho compreso che dovevo fare qualcosa. Per fortuna ho avuto vicino il Questore, i medici che mi hanno portato ad avere il supporto mentale. Piano piano ho iniziato a portarla al Sert. Poi mi hanno convinta a portarla in questa comunità”.

‘Quando mi ha picchiato ho compreso che dovevo fare qualcosa, ora è in comunità’, rischiò di essere la 4ª vittima del killer di Prati

Nadia Bengala ha spiegato che nel periodo più buio ha anche commesso dei furti ed era entrata in contatto con il killer di Prati, Giandavide De Pau. Dopo aver ucciso tre donne il serial killer cercò di incontrare anche la figlia della showgirl. Ora l’ex Miss Italia spera che con il nuovo percorso in comunità possa finalmente ritrovarsi e mettersi definitivamente alle spalle i problemi del passato per intraprendere una vita nuova.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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