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28 Dicembre 2024 - 5:23
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Morto Cesare Ragazzi, in testa aveva un’idea meravigliosa: il boom in tv con la protesi tricologica

É morto a Bologna a 83 anni Cesare Ragazzi, imprenditore e volto televisivo degli anni ’80, grazie alla sua azienda specializzata in soluzioni per la calvizie. Stroncato da malore improvviso la sera di venerdì 27 dicembre. Era nato a Bazzano (Bologna) dove risiedeva. “Tutto può succedere a un calvo che si è messo in testa un’idea meravigliosa“, diceva una frase di uno dei suoi celebri spot. 

Cesare Ragazzi stroncato da un malore improvviso, aveva 83 anni

“Parola di Cesare Ragazzi“: era questo lo slogan, diventato un tormentone tra gli anni ’70 e ’80, grazie a una delle pubblicità più trasmesse dalle tv locali tra un cartone animato giapponese e una telenovelas. Fu grazie a quella pubblicità di successo, che divenne un personaggio televisivo, rendendo famosa l’invenzione di una protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto, attraverso un nastro apposito.

Lui stesso l’aveva definito “un parrucchino di capelli naturali”. La sua azienda specializzata in soluzioni per la calvizie si racconta che poteva vantare tra i suoi clienti anche il cantautore Lucio Dalla, notizia peraltro mai confermata né smentita. Da giovane fece parte per diletto della band chiamata “I Vagabondi”, nella quale ricopriva il ruolo di chitarrista e di seconda voce.

‘Parola di Cesare Ragazzi’, lo spot divenne iconico negli anni ’80: Lucio Dalla non smentì di essere suo cliente

Alla fine degli anni Sessanta fu traumatizzato dalla perdita dei capelli e si mise a studiare il problema della calvizie. E il problema diventò anche la sua professione, creando una ditta che si occupò di vendere protesi tricologiche per tamponare la calvizie. La sua ascesa imprenditoriale è esplosa grazie al boom delle tv private degli anni ’80, che gli consentirono di occupare spazi pubblicitari immensi per vendere i suoi prodotti.  

L’imprenditore in tv si pettinava, si immergeva, nuotava, tutto a misura di ciò che intendeva reclamizzare: capelli nuovi e resistenti. Grazie alla sua popolarità è stato ospite in diverse trasmissioni televisive tra cui “Quelli che il calcio”, “Passaparola”, “Torno sabato” di Giorgio Panariello. A Cesare Ragazzi venne chiesto di interpretare sé stesso nel film “Arrapaho” degli Squallor ma rifiutò; al suo posto venne utilizzata una sua controfigura che ne mantenne il nome. 

É stato citato nel film “Vacanze di Natale” di Carlo Vanzina e dal duo Villaggio-Dorelli nel film “A tu per tu”, nelle canzoni “Black & Decker”, “Piacere Pesce” e “Rep e rip”, tratte dall’album “Arrapaho” sempre degli Squallor; nei brani di Caparezza “Annunciatemi al pubblico” e di J-Ax “L’Uomo col cappello”, nella canzone La Pentola della Paolino Paperino Band.  

Fu volto di diverse trasmissioni televisive e citato in diversi film, aprì 80 centri: la società fallì nel 2009, i funerali il 30 dicembre

Dopo aver aperto 80 centri in Italia e 8 all’estero, partendo da un piccolo laboratorio in Valsamoggia (Bologna), nel 2008 avvenne il crac. Nel 2009 la società fondata da Cesare RagazziI fu dichiarata fallita dal Tribunale di Bologna. Lascia la moglie Marta e tre figli: Nicola, Simona e Alessia. Il funerale, spiega la sindaca di Valsamoggia, Milena Zanna, sarà lunedì 30 dicembre alle 10:00 nella chiesa di Santo Stefano a Bazzano, preceduto dalla camera ardente alla casa funeraria Parini.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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