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Morta Yvonne Furneaux, fu la ‘fidanzata’ di Mastrioianni ne La Dolce vita di Fellini

Yvonne Furneaux e Marcello Mastroianni ne La Dolce Vita

L’attrice francese con cittadinanza statunitense Yvonne Furneaux, l’affascinante interprete di Emma, ​​la tormentata fidanzata disperatamente innamorata del giornalista Marcello Rubini, interpretato da Marcello Mastroianni, in “La dolce vita” (1960) di Federico Fellini, è morta all’età di 98 anni nella sua casa di North Hampton, nel New Hampshire (Usa), per le complicazioni di un ictus.

Yvonne Furneaux è morta all’età di 98 anni

L’annuncio della scomparsa, avvenuto il 5 luglio, è stato dato oggi dal figlio Nicholas Natteau a “The Hollywood Reporter”. Furneaux ha avuto ruoli memorabili anche in “Le amiche” (1955), un successo alla Mostra del Cinema di Venezia che si rivelò il film della svolta di Michelangelo Antonioni, dove interpreta una donna mondana vendicativa. Nel thriller psicologico “Repulsione” (1965), terzo film di Roman Polanski, è la sorella maggiore della disturbata Carol Ledoux (Catherine Deneuve). E’ stata anche la protagonista femminile del film horror “La mummia” (1959) di Terence Fisher con Peter Cushing e Christopher Lee, con un doppio ruolo: quello di Isobel Banning, moglie di John Banning (interpretato da Cushing), e quello della principessa Ananka, la giovane figura regale amata dalla mummia (impersonato da Lee).

Nata l’11 maggio 1926 a Roubaix, in Francia, come Elisabeth Yvonne Scatcherd da genitori inglesi, si era trasferita da bambina con la famiglia in Inghilterra, frequentando il St. Hilda’s College di Oxford e la Royal Academy of Dramatic Art Londra, diplomandosi nel 1951. Furneaux – questo era il cognome da nubile della madre – debuttò in teatro in “Macbeth” e “La bisbetica domata” nel 1952 e nello stesso recitò nei suoi primi film. L’anno successivo il regista Peter Brook le offrì il ruolo minore di Jenny Diver ne “Il masnadiero” (1953).

Sempre nello stesso anno conquistò notorietà grazie alla sua interpretazione a fianco di Errol Flynn ne “Il principe di Scozia” (1953). Seguiranno altri film d’avventura che sfruttarono il suo fascino, come “The House of the Arrow” (1953) di Michael Anderson, con Douglas Fairbanks Jr., “The Javanese Dagger” (1954) e, ancora con Flynn e Gina Lollobrigida, Il maestro di Don Giovanni (1954, dove non venne però accreditata).

Il debutto in teatro e il primo grande successo con Le amiche

Dopo “Le amiche”, dove ebbe modo di mostrare il suo temperamento drammatico in un contesto diverso dai precedenti, l’attrice tornò a ruoli più leggeri, recitando per la terza volta a fianco di Flynn nel film di cappa e spada “Il vendicatore nero” (1955) di Henry Levin. L’attore e regista Ray Milland la volerà quindi per il suo film “Lisbon” (1956), a fianco di Maureen O’Hara. La consacrazione a star internazionale avvenne nel 1960 con la partecipazione al Festival di Cannes, in compagnia di Fellini, Mastroianni, Anita Ekberg ed Anouk Aimée per presentare “La dolce vita“, cui andò la Palma d’oro come miglior film di quell’anno.

In Francia interpretò il film “Il conte di Montecristo” (1961) di Claude Autant-Lara, con Louis Jourdan, e l’anno successivo venne richiamata a girare in Italia film di genere, tra cui “Il criminale” (1962), ” Io, Semiramide” (1963), “Il leone di Tebe” (1964). L’attrice venne diretta ancora da Autant-Lara ne “L’omicida” (1963) e nel thriller “I raggi mortali del Dr. Mabuse” (1964). Seguirono poi alcune partecipazioni a serie televisive di spionaggio come “Gioco pericoloso” (1965).

La Palma d’oro a Cannes con La dolce vita, lavorò con Vittorio Gassman nel film In nome del popolo italiano

Nel 1967 Yvonne Furneaux appare in “Le scandale – Delitti e champagne” di Claude Chabrol, con Anthony Perkins. Tornò di nuovo in Italia ne “In nome del popolo italiano” (1971) di Dino Risi, come la moglie nevrotica di Vittorio Gassman, e nel film di produzione tedesca “Versuchung im Sommerwind”, che pone termine – almeno temporaneamente – alla sua carriera.

Dodici anni più tardi, accettò di tornare a girare un film, prendendo parte a “Frankenstein’s Great Aunt Tillie” (1984), dopodiché si ritirò e per molto tempo visse a Losanna, in Svizzera, per poi trasferirsi negli Stati Uniti. L’attrice è stata sposata con il direttore della fotografia francese Jacques Natteau – si erano conosciuti durante le riprese del film “Il conte di Montecristo” – dal 1962 fino alla morte di lui nel 2007.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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