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Massimo Cotto, addio al cantore della musica: il ricordo di Guccini e Virgin Radio

”Questa notte Massimo Cotto ci ha lasciati. Vogliamo essere noi di Virgin Radio, la sua (seconda) casa, a dirvelo, perché Massimo era uno di noi”. È Virgin Radio, la sua ”casa” a dare per prima la notizia della morte di Massimo Cotto con una nota.

Massimo Cotto era ricoverato all’ospedale di Asti dal 9 luglio per un malore

Era nato 20 maggio 1962 (aveva quindi 62 anni) ad Asti, ed è stato un giornalista, disc jockey e scrittore italiano. Era stato ricoverato per un malore il 9 luglio proprio nell’ospedale di Asti dove è morto nella notte tra il 1° e il 2 agosto. Ha condotto su Virgin Radio Rock and Talk in coppia con Maurizio Faullisi e Antonello Piroso, e scriveva per Il Messaggero.

Massimo era un conduttore fenomenale ma anche molto di più. Le sue interviste sono magistrali. Giornalista straordinario, scrittore, autore, attore di teatro sempre con la voglia di raccontare e (incantare) stupire chi aveva di fronte o all’ascolto. Nel 2012 è entrato a fare parte della famiglia di Virgin Radio raccontando le follie dei grandi artisti del rock attraverso le pillole di Rock bazar e poi dal 2016 era in onda tutte le mattini in Rock and talk con Dottor Feelgood (Maurizio Faulisi) e con il Cavaliere Nero (Antonello Piroso).

In tutti questi anni ci ha sempre dato il buongiorno con il sorriso e con il suo inconfondibile umorismo (non dimenticheremo mai le sue battute), tenendoci compagnia con una passione infinita per la musica e per tutte le forme d’arte. Siamo vicini alla sua famiglia (Chiara, Francesco e alla mamma Marisa) ea tutti voi che, come noi, lo avete amato e apprezzato. Ciao Massimo , fai buon viaggio”.

Virgin Radio: ‘Ci ha sempre dato il buongiorno con il sorriso e l’infondibile umorismo’

Ma era anche scrittore. Nel 2022 aveva esordito con Gallucci nella narrativa con il romanzo noir (per lettori adulti) Il Re della memoria, che si era aggiudicato il secondo posto al Premio Bancarella 2023 e aveva vinto il Premio Asti d’Appello. Nel novembre del 2023 Gallucci ha sempre pubblicato il suo ultimo libro, Il rock di padre in figli, un volume in cui Cotto ha ripercorso la storia del rock attraverso un immaginario dialogo con suo figlio e che oggi rappresenta il suo. testamento professionale Inoltre per settembre era prevista la partenza di una nuova collana del marchio Gallucci Glifi (che raccoglie il catalogo dei libri adulti): Sound Good!, che proporrà titoli a tema musicale Massimo Cotto .

“Caro Massimo, se sei nel vento, che soffi musica per accompagnare il tuo viaggio”. Con queste parole Francesco Guccini lo ha ricordato sulla sua pagina Facebook, pubblicando anche una foto in bianco e nero che lo ritrae assieme al giornalista, sorridente, al suo fianco. Del resto Massimo Cotto aveva condotto appena il 17 giugno scorso, in piazza Maggiore a Bologna, la serata sul filo dei ricordi con Francesco Guccini per il quarantesimo anniversario dello storico concerto del Maestrone ‘Fra la Via Emilia e il West’, ripreso dalla Rai, che nel 1984, in quella stessa piazza, radunò oltre centomila persone a cantare all’unisono i suoi brani assieme a grandi ospiti, da Lucio Dalla a Giorgio Gaber, da Paolo Conte ai Nomadi Guccini si era già raccontato anni fa a Cotto nel libro ‘Un altro giorno è andato/Portavo allora un eskimo innocente’, edito da Giunti, con una nota di Luciano Ligabue.

Il 2° posto al Bancarella con il Re della memoria, Guccini: ‘Se sei nel vento, che soffi musica per accompagnare il tuo viaggio’

Un lungo racconto in cui l’artista ha srotolato e poi raggomitolato il filo rosso dei ricordi in due anni di incontri con Cotto , dalla memoria del mulino di Pavana all’esame alla Siae su un brano di Claudio Villa. Lo saluta anche il Club Tenco con un post commosso: “Parole. Avevi sempre parole. Ci hai dato del tempo per preparare anche le nostre per te, ma in queste settimane noi abbiamo solo continuato a sperare. E così di parole stamattina non ne abbiamo. Solo un fiume di lacrime.  Massimo , amico nostro, grazie e ciao Ora è presto, ma ti promettiamo che le tue parole e il tuo spirito rock continueranno a viaggiare con noi. 

Giuseppe D'Alto
Giuseppe D'Alto
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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