Manuel Bortuzzo ha scelto il salotto di Verissimo per raccontare la sua versione dei fatti dopo la condanna a 1 anni e 8 mesi per stalking inflitta a Lulù Selassié, ex concorrente del Grande Fratello Vip e sua breve frequentazione. Ospite della puntata di domenica 27 aprile, il nuotatore paralimpico non ha nascosto l’amarezza per quanto accaduto, criticando apertamente il tentativo di banalizzare una vicenda così delicata.
“Non si può far passare un processo per una questione di gossip,” ha dichiarato, spiegando come la situazione si sia deteriorata rapidamente dopo la fine della loro relazione, che, precisa, “è durata solo pochi mesi dopo il GF Vip, fino al 25 aprile.”
Il racconto degli episodi di stalking
Secondo Manuel Bortuzzo, Lulù ha iniziato a seguirlo ovunque, informandosi sui suoi spostamenti tramite amici comuni e presentandosi sotto casa senza invito. Una situazione soffocante che, inizialmente, aveva scambiato per un estremo gesto d’amore: “Quando una persona dice che vuole farsi del male, ti preoccupi, ti avvicini.”
L’episodio più emblematico è avvenuto durante i mondiali di Manchester: “Si è presentata senza essere invitata. Ho cercato di gestire la situazione per proteggerla. Le ho detto di restare in camera in quanto c’erano i miei genitori. La andavo a trovare per tranquillizzarla”. Il nuotatore ha confermato di aver avuto un riavvicinamento con Lulù pochi mesi dopo: “Sembrava cambiata. Era carina, dolce… la ragazza che avrei voluto al mio fianco. Ma poi è tornata possessiva e ossessiva e le ho detto che non era la persona che volevo nella mia vita. Sono tornato lucido perché mi sono reso conto che la situazione mi aveva offuscato”
Il gesto di Lulù a Madeira e la denuncia
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è arrivata agli Europei di Madeira. Anche lì, la giovane si è introdotta nella sua vita privata: “Si è presentata nella mia stanza d’albergo. Mi ha insultato, ha alzato le mani. Sono rimasto scioccato.” Dopo questo episodio, Bortuzzo ha deciso di procedere con una denuncia formale per stalking.
“Non potevo più ignorarlo. L’ho denunciata dopo aver subito minacce di morte e aggressioni verbali,” ha rivelato, ricordando anche che il suo compagno di stanza fu testimone dell’accaduto.
La sentenza e il percorso personale di Manuel
Il nuotatore ha smentito categoricamente che la relazione con Lulù sia durata tre anni: “Allora avrei preso in giro tutte le altre persone della mia vita.” Riguardo la condanna, sottolinea come la pena sospesa preveda che Lulù segua un percorso psicologico: “Due volte a settimana deve andare da uno psicologo. È giusto che si curi.”
Anche Manuel ha scelto di intraprendere un cammino di supporto: “Ho iniziato un percorso con uno psicologo, soffrivo di attacchi di panico.”
Infine, ha raccontato che le sorelle di Lulù hanno cercato di convincerlo a ritirare le accuse: “Ma la verità doveva venire fuori. Non vivo di gossip, ma voglio giustizia.”