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Luca Barbareschi presenta Se mi lasci non vale e respinge l’accostamento a Temptation: ‘É tutto vero’

I bivi da affrontare possono essere molti e, a volte, le delusioni dolorose. Luca Barbareschi, attore, regista, produttore, inarrestabile concorrente di Ballando con le stelle 2024 (al fianco di Alessandra Tripoli, nda) li affronta nel suo show Se mi lasci non vale, in onda dal 21 ottobre su Rai 2 in prima serata, prodotto da Direzione Intrattenimento Prime Time.

Luca Barbareschi dal 21 ottobre condurrà Se mi lasci non vale, Cinnamea: ‘Con Temptation Island non c’entra nulla’

Un programma che ruota su “sei coppie in crisi, chiuse in una villa alle porte di Roma sotto l’occhio attento delle telecamere, per capire se andare avanti o lasciarsi”; (la settima è formata da una coppia – lo sono anche nella vita) di attori che sono degli infiltrati speciali, spiega Barbareschi il cui compito è, appunto, quello di raccontarle e, ogni tanto, di entrare nelle loro dinamiche. Presentato oggi nella sede Rai di Viale Mazzini con Marcello Ciannamea, direttore Intrattenimento Prime Time, il vice Giovanni Anversa, e Lorenzo Torraca, Ceo di Verve Media Company, il programma è un autentico esperimento tv in cinque puntate condotte e narrate da Barbareschi.

“Se mi lasci non vale è stato girato a luglio con una temperatura pazzesca” – rivela Ciannamea che sgombra subito il campo dalle ipotesi secondo cui il programma possa ricordare Temptation Island: “Non c’entra assolutamente nulla. L’obiettivo è quello di fare un docu-reality, un esperimento sociale, un luogo dove raccontiamo un percorso di sei coppie in cui tutti possono rispecchiarsi. Racconta vicende che tutti noi possiamo incontrare nelle nostre storie di coppia. È un programma in cui non si vince nulla. E c’è una psicologa con la quale i protagonisti si possono confrontare”.

Inoltre “ci sono due coppie con figli: una ne ha tre ed è sposata da diversi anni, un’altra ha una figlia, ma non è convolata a nozze”, come rivela Torraca. Barbareschi, che di Temptation Island non vuole nemmeno sentir parlare perché forte della sua esperienza con matrimoni, figli e nipoti, spiega: “A 68 anni mi sorprendo ancora di quanto si possa imparare dai rapporti. Le favole finiscono con “E vissero tutti felici e contenti” dopo il matrimonio, ma, in realtà, quello è solo l’inizio di una sfida epocale perché sposi una persona che non sai realmente chi sia, come diceva mio nonno alla moglie “ricordati che non siamo neanche parenti”!”.

Perciò, “il lavoro di una coppia è infinito, soprattutto oggi quando, rispetto al passato, c’è una maggiore consapevolezza soprattutto femminile. “Se mi lasci non vale” non sarà Shakespeare ma è tutto vero“. “Ogni volta – sottolinea ancora – mi piace affrontare qualcosa di nuovo, ho sempre fatto cose che mi mettessero curiosità. Ho sei figli e mi comporto come uno di 14 anni. L’esperienza televisiva io l’ho sempre molto amata, perché non sono mai riuscito a capire la differenza sostanziale tra fare Polanski e Se mi lasci non vale. La domanda che circola spesso è: quanto c’è ancora da dire della coppia? La scelta degli autori è stata quella di non partire da gente disturbata, ma da gente comune, che potresti incontrare sotto casa. Dentro queste coppie, che sono apparentemente normali, ci sono dei mondi infiniti”.

‘Non sarà Shakespeare ma è tutto vero’, abbiamo scelto gente comune’

Riguardo al suo ruolo nel programma Barbareschi aggiunge: “Il regista ha fatto un lavoro visivamente stupendo. Per me non stare in uno studio è stato difficile: abbiamo trovato una chiave alla Truman Show in cui io sto in una regia con decine di schermi. Intervengo sulle dinamiche di coppia ogni tanto con delle incursioni. Faccio riflessioni serie, anche se io avrei voluto farle più leggere. Rivedendolo probabilmente era giusto così”.

Le coppie di Se mi lasci non vale sono tutte eterosessuali: “Abbiamo trovato queste dopo un lunghissimo casting e ci sono piaciute” assicura Lorenzo Torraca. E Barbareschi fa notare “Abbiamo scelto coppie classiche, forse un po’ banali ma a me piace anche essere un po’ banale in un periodo in cui se non lo fai strano non va bene. E poi oggi si sono definiti 98 gender: c’è quello mensile, settimanale, persino giornaliero, si entra in un mondo molto complesso. Forse sarebbe interessante fare un programma del genere. Preferisco essere più ecumenico”.

Al termine dell’ultima puntata, dopo aver compiuto questo lungo percorso, ciascuna coppia deciderà il proprio destino amoroso. Ma non saranno soli. Una squadra di psicologi, le prove e le sfide da superare, la stessa convivenza ed i confronti di gruppo, porteranno i partecipanti a prendere coscienza delle dinamiche di coppia.

Coppie eterosessuali e con figli, durante il percorso saranno seguite da una coppia di psicologi

Del resto, le tematiche sono tante, la gamma dei sentimenti è molto ampia e accomuna molte relazioni: dal disagio femminile al sentimento di solitudine, alla percezione di essere inadeguati all’altro. In conferenza stampa ha fatto riferimento anche a quanto detto a Mara Venier durante l’ultima puntata di Domenica In. “Ho detto ‘trom*are’ dalla Venier? Era una battuta. È la povertà dei giornalisti: io posso citarvi duemila libri che ho letto e poi dico ‘trombare’ e viene fuori una rassegna stampa che sembra abbia dichiarato guerra alla Corea. Io sono spesso furibondo con il gioco della comunicazione, perché statisticamente in questo Paese accadono solo cose belle. E poi io devo sentire quante scorregge ha fatto Fedez? Ma stiamo scherzando?”. 

Rosalyn Bianca
Rosalyn Bianca
(Annarita Raiola): la passione per la televisione,la musica e il gossip sono state fonte di ispirazione per il suo percorso giornalistico. Un viaggio quotidiano che va dall’approfondita analisi dei programmi tv alle vicende dei personaggi che infiammano il web fino alle nuove tendenze musicali. In passato è stata voce di una radio locale a Serino, in provincia di Avellino.

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