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10 Dicembre 2019 - 16:49Ricordate Fabio Macellari? Una carriera brillante dal calciatore – professione terzino sinistro – che l’ha portato ad indossare la maglia dell‘Inter dopo aver lasciato il segno a Lecce e Cagliari con Gian Piero Ventura. In nerazzurro ha esordito anche in Champions League ma la sua esperienza nerazzurra non è stata particolarmente fortunata.
Gli anni d’oro con Lecce e Cagliari, la grande chance all’Inter
Poi il Bologna ed il ritorno in Sardegna prima di dividersi tra C e D fino a chiudere la carriera a Castor Tortoli in prima categoria. Macellari ha poi anche tentato la carriera di allenatore nelle serie minori senza però riuscire a lasciare il segno.
Una serie di vicissitudini personali l’hanno portato a dilapidare quanto guadagnato nel corso della carriera da calciatore e a dover reinventarsi panettiere e taglialegna come ha raccontato nel corso della puntata di ieri sera (9 dicembre) di Live Non è la D’Urso. “Da giovane non ti rendi conto della fortuna che hai. Si guadagnano tanti soldi e ciò ti porta a fare la bella vita. Quella che fanno ora gli influencer, l’ho fatto anche io quando giocavo a calcio. In discoteca offrivo sempre io, ho sempre speso per gli altri” – ha dichiarato il quarantacinquenne.
Fortuna dilapidata: ‘Facevo la bella vita’
Macellari ha aggiunto che una volta appese le scarpette al chiodo ha tentato di mantenere lo stesso tenore di vita e per tale motivo presto si è ritrovato in difficoltà economica anche per via dei problemi con la droga che non ha mai nascosto. “Ho fatto uso di sostanze stupefacenti e la droga porta a questo“.
La nuova vita di Fabio Macellari
L’ex rossoblu ha riferito di essersi rimboccato le maniche e di aver super superato il momento difficile grazie all’aiuto della famiglia. “Grazie al loro sostegno, ho iniziato a lavorare come panettiere e taglialegna“. Durante la puntata è stato mandato in onda anche un servizio che mostrava il quarantacinquenne alle prese con l’impasto del pane e poi nel bosco a tagliare legna. “Il Cagliari è senz’altro la squadra alla quale sono rimasto più legato”.