Carmine ParlatoCarmine Parlato

Ore di angoscia, con i soccorsi resi complicati dalla nebbia, e quella cabina a monte dell’impianto del Faito di cui non si hanno più notizie ad alimentare col passare del tempo il timore di una tragedia.

Morti il macchinista di bordo e tre turisti stranieri

Fino al tragico epilogo, con la speranza vanificata dalle notizie che arrivano: è di 4 morti e un ferito grave il bilancio dell’incidente verificatosi sul monte Faito dove, a causa della rottura di un cavo, una cabina della funivia che collega Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, con la vetta, un panorama mozzafiato a 1100 metri sulle bellezze del Golfo, si è schiantata al suolo trascinando con sé cinque persone, due coppie di turisti stranieri e il macchinista di bordo, Carmine Parlato, dipendente dell’Eav.

‘Un ragazzo adorabile e un grande lavoratore’

“Un ragazzo adorabile, perbene e grande lavoratore. Ti piaceva portare gli autobus, facevi il tuo lavoro con passione e dedizione già dai tempi della Trasporti Vesuviani, Vesuviana Mobilita poi in EAV. Poi scegliesti di andare sulla funivia, ricordo ancora il tuo entusiasmo quando ci sentimmo. Voglio ricordarti per come sei sempre stato, un ragazzo d’oro” – il ricordo di un amico su Facebook.

L’unica sopravvissuta è una donna, condotta in eliambulanza all’ospedale del Mare di Napoli. Incolumi invece i nove passeggeri saliti sulla cabina diretta a valle, rimasta sospesa nel vuoto a una ventina di metri dal suolo fino all’arrivo dei soccorritori, che hanno tirato fuori i viaggiatori imbragandoli uno ad uno. Nel loro caso ha funzionato il freno di sicurezza, ad evitare guai peggiori.

L’incidente

L’incidente è avvenuto poco dopo le 14:30. A dare la notizia della sciagura è stato l’ad di Eav, l’Ente Autonomo del Volturno che gestisce la funivia, Umberto De Gregorio: “La cabina a monte è caduta. Si temono vittime” il post sui social arrivato poco dopo le 18 che ha spezzato ogni speranza. Preceduto pochi minuti prima dall’annuncio: “Una tragedia”. L’impianto turistico – dopo la chiusura invernale – aveva riaperto i battenti in vista della stagione estiva solo una decina di giorni fa.

La macchina dei soccorsi si è mossa per tempo ma le ricerche dell’unico disperso sono state complicate dal maltempo e dalla coltre di nebbia sulla sommità del Faito, proprio nel giorno in cui la Protezione Civile ha dichiarato allerta meteo di colore giallo a partire dalle 14 per il rischio temporali.

‘A volte si chiude per il forte vento’

A chi chiede se ci fossero le condizioni per il regolare esercizio della funivia De Gregorio risponde così: “Abbiamo un direttore di esercizio di grandissima qualità. A volte si chiude in presenza di forte vento, evidentemente oggi ha ritenuto che le condizioni non fossero tali da imporre lo stop”. In lacrime la moglie dell’operatore a bordo della cabina precipitata, tra i primi a giungere sul luogo della tragedia.

Sul posto anche il procuratore di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso: “siamo nella fase preliminare delle indagini” ha detto annunciando l’apertura di un fascicolo contro ignoti. Si ipotizzano i reati di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le indagini sono state affidate alla Polizia di Stato. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *