Giulia sbranata e uccisa da pitbull a 9 mesi ad Acerra, i vicini: ‘Aveva già aggredito, era pericoloso’

La bimba di 9 mesi sbranata in casa dal pitbull di famiglia ad AcerraLa bimba di 9 mesi sbranata in casa dal pitbull di famiglia ad Acerra

L’ha trovata in una pozza di sangue. Una bambina di 9 mesi, Giulia L., è morta sbranata da un pitbull nella sua abitazione. É accaduto la scorsa notte ad Acerra, in provincia di Napoli. Il padre ha riferito alla Polizia di aver trovato la piccola nel suo letto in una pozza di sangue dopo essere stata sbranata dal cane. É stata portata al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori ma i medici non hanno potuto fare nulla per salvarla.

La bimba assalita dal pitbull ad Acerra mentre il papà dormiva era la mamma era a lavoro

L’uomo ha raccontato che si era addormentato sul letto matrimoniale con la figlia intorno alle 22:30 di sabato 15 febbraio, mentre la moglie, che lavora nel campo della ristorazione, era al lavoro, e di essersi svegliato con la bambina ormai ferita e coperta di sangue. Il cane che l’ha azzannata è stato preso in carico dal servizio veterinario dell’Asl. I genitori sono under 30, lui 25 anni e lei 23, in stato di choc per quanto accaduto.

Il papà di Giulia lavora come benzinaio dopo aver fatto a lungo il meccanico. Prima, all’arrivo in ospedale, aveva fornito una versione diversa, probabilmente per difendere il suo pitbull: aveva raccontato che era stato un cane randagio ad aggredire la figlia mentre passeggiavano in strada. Poi, ascoltato dagli investigatori, ha fornito la versione reale dei fatti.

La versione dell’aggressione del cane randagio

La procura di Nola, che ha aperto un fascicolo sulla morte della bambina di nove mesi azzannata da un pitbull ad Acerra, ha disposto il sequestro della salma della piccola per l’autopsia, e anche temporaneamente dall’appartamento in cui si è verificato il fatto per i rilievi. Accertamenti disposti anche per l’animale. Entrambi i genitori sono già stati sentiti dagli investigatori.

Saranno i racconti del padre e i rilievi sull’animale e nell’abitazione di una giovane coppia ad Acerra nel Napoletano a fare luce sulla morte della bambina di 9 mesi aggredita e uccisa dal pitbull di casa. La polizia è stata chiamata dal personale del pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori intorno alla mezzanotte, quando il padre disperato ha portato la piccola con lesioni lacero-contuse al volto e al capo. La bimba è deceduta quasi subito dopo.

Una tragedia che poteva essere evitata. Ne sono convinti i residenti del quartiere dove viveva la piccola Giulia, la bimba di nove mesi sbranata nella notte dal pitbull di famiglia ad Acerra, nel napoletano. Secondo quanto raccontano i residenti della zona, infatti, il cane la scorsa estate sarebbe scappato dall’appartamento dove era custodito dalla famiglia della piccola, ed avrebbe aggredito un altro cane che passeggiava nel rione in compagnia di una dog sitter.

I vicini: ‘In estate aveva aggredito un altro cane, una tragedia che si poteva evitare’

“Tutti dicevano che il padrone doveva farlo chiudere perché era pericoloso – raccontano alcune donne – ma non hanno capito. Sono brave persone, due lavoratori, la mamma della piccola lavora in una pizzeria, lui è barista. Non hanno capito che quel cane poteva fare del male alle persone e soprattutto ai bambini, compresa la loro piccina. Una tragedia che si poteva evitare”.

La folla di residenti scesa in strada, non si capacita di come si possa tenere un cane, di una razza ritenuta pericolosa, libero in casa con una bambina. “Ma come si fa – dice una donna – si dovrebbe vietare una cosa del genere. I cani restano animali, anche se li trattiamo come esseri umani”. Ad Acerra la notizia della morte della piccola, ha lasciato sgomenta l’intera popolazione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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