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Edoardo Austoni rientra a casa ferito e muore davanti alla compagna, l’attentato al papà nel 2006

Il giallo della morte di Edoardo Austoni a Milano

É tornato a casa, alle 22:00 di sabato 16 novembre, dopo essere uscito per comperare una birra. Edoardo Giovanbattista Austoni, 52 anni, ha avuto tempo di dire alla compagna “chiama aiuto” per poi accasciarsi sul divano e morire in pochi istanti.

Edoardo Austoni era uscito a prendere una birra, al rientro si è accasciato sul divano ed ha chiesto aiuto alla compagna

Sul corpo due ferite, una, lieve, a un sopracciglio; la seconda, di due centimetri, alla tibia, dove l’uomo aveva una vena varicosa da cui è uscito sangue a fiotti. Sul posto, un’abitazione in via Giovanni Ameglio, alla periferia di Milano, in una corte disadorna, sono intervenuti gli operatori del 118 che non hanno potuto fare nulla e gli agenti della Squadra mobile e della Scientifica con il medico legale. Il fascicolo aperto dal pm di turno Enrico Pavone è per omicidio a carico di ignoti ed elementi decisivi si avranno dall’esito dell’autopsia che sarà eseguita martedì. Le indagini prendono seriamente in considerazione però anche l’ipotesi dell’incidente.

Fuori dall’abitazione c’era un coccio di bottiglia, intorno una larga chiazza di sangue. L’uomo potrebbe essere caduto, tagliandosi e la copiosa emorragia alla gamba avrebbe causato l’arresto cardiaco, accaduto una volta riuscito ad entrare nell’abitazione e ad accasciarsi sul divano. Oltre alla ferita al sopracciglio e alla gamba il medico legale non ha trovato tracce di violenza a un esame esterno. Austoni con sé aveva il portafogli e il cellulare; segno che non sarebbe stato aggredito per rapina.

Anche alla compagna, oltre alla richiesta di soccorsi non avrebbe fatto cenno a coltellate o altro. Gli investigatori della Mobile stanno setacciando le immagini di videosorveglianza degli edifici vicini Edoardo Giovanbattista Austoni era uno dei sei figli del professor Edoardo Austoni, ex primario di urologia e andrologia dell’ospedale San Giuseppe morto nel 2012, considerato un luminare.

Il padre di Austoni il 29 novembre del 2006 era stato ferito in un attentato a colpi di pistola fuori dalla clinica in cui lavorava e in seguito era stato condannato per concussione in quanto accusato di aver preso denaro per accelerare le operazioni per alcuni pazienti. Le indagini sull’attività del medico erano partite proprio dal suo tentato omicidio. La sera del 20 novembre del 2006, Austoni aveva subito un attentato davanti alla clinica privata di via Dezza, a Milano, dove lavorava affiancando l’attività con quella nel pubblico.

Il padre era stato primario dell’ospedale San Giuseppe ed era considerato un luminare, fu vittima di un attentato nel 2006

Mentre stava uscendo a bordo della sua Porsche Carrera, un uomo, mai individuato, gli aveva sparato attraverso la portiera diversi colpi di pistola, che lo avevano ferito gravemente alle gambe e all’inguine. Gli inquirenti, che all’epoca avevano ipotizzato anche una vendetta per un intervento non riuscito, cominciarono a indagare nell’ambito degli ex pazienti e così emersero gli episodi di concussione per cui Austoni era stato condannato in primo grado. Era in attesa di appello che non si celebrò perché mori per malattia nel 2012 una settimana prima dell’udienza.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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