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Ylenia Lombardo, il 38enne che le ha dato fuoco dopo averla uccisa era in cura al centro di igiene mentale di Nola

La tragedia di San Paolo Bel Sito: arrestato Andrea Napolitano

Ylenia Lombardo aveva lasciato Pago del Valle Lauro, in provincia di Avellino, per voltare pagina e dimenticare un matrimonio tumultuoso (il marito è detenuto in carcere). La trentatrenne aveva trovato lavoro come badante a San Paolo Bel Sito, nel napoletano, e la sua solarità aveva ben presto conquistato tutti. Ieri, 5 maggio, il suo corpo è stato trovato privo di vita e semi carbonizzato dai carabinieri della compagnia di Nola.

Ylenia si era trasferita nel nolano, la figlia viveva con i nonni materni

Ad allertare le forze dell’ordine alcune persone che avevano notato la fuoriuscita di fumo e fiamme dall’appartamento di via Ferdinando Scala dove la vittima era domiciliata. In casa non c’era la figlia di 11 anni che era in compagnia dei nonni materni a Viterbo. Sul posto la scientifica per i rilievi del caso con gli uomini della Compagnia d Castello di Cisterna che, dopo aver individuato tracce di sangue nell’abitazione, comprendono di trovarsi di fronte ad un caso di femminicidio. Nella notte gli uomini dell’Arma hanno fermato Andrea Napolitano con il quale, probabilmente, Ylenia Lombardo aveva una relazione.

Gli abiti sporchi di sangue trovati nell’abitazione del 38enne, l’ultimo post di Ylenia Lombardo

Ad inchiodare il 38enne gli abiti sporchi di sangue ritrovati nella sua abitazione, le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e le testimonianze di alcuni vicini che l’avrebbero riconosciuto. L’uomo è stato trasferito alla casa circondariale di Poggioreale. Napolitano era già noto alle forze dell’ordine ed era in cura presso un centro di igiene mentale a Nola.

Secondo una prima ricostruzione il 38enne avrebbe picchiato e accoltellato a morte Ylenia per poi darle fuoco nel tentativo di distruggere le tracce del delitto. Prima della tragedia la trentatreenne aveva scritto un post sui social: “Lascio dire, lascio fare, lascio andare…restare in silenzio non vuol dire non vedere e non sentire, ma è un segno di riflessione, valutazione e decisione”.

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