Uccide la moglie e la figlia 15enne nel milanese e si suicida: le dure parole del Procuratore di Lodi
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23 Agosto 2021 - 20:54La denuncia per stalking e il divieto di avvicinamento non sono bastati a salvarle la vita. Vanessa Zappalà è morta a 26 anni nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 agosto sul lungomare di Aci Trezza, in provincia di Catania, la frazione conosciuta per la storia dei Malavoglia. La giovane stava passeggiando in compagnia di alcune amiche quando è stata raggiunta dal 38enne Antonino Sciuto che non aveva mai accettato la fine della relazione.
L’uomo ha chiesto un ultimo chiarimento prima di estrarre la pistola (non di sua proprietà) e far esplodere sette colpi di arma da fuoco. Dopo ore di ricerche l’uomo è stato ritrovato impiccato in un casolare di Trecastagni intorno alle 16:30 del 23 agosto. Le forze dell’ordine hanno prima rinvenuto la Fiat 500 con la quale era giunto sul lungomare l’altra notte.
Per il 38enne era stato disposto il divieto di avvicinamento dopo la denuncia per stalking, fatale il colpo alla testa
Per Vanessa, raggiunta da uno dei proiettili alla testa, non c’è stato nulla da fare mentre un’amica stata colpita di striscio alla spalla ed ha riportato una lieve ferita alla spalla. Tra le urla strazianti di dolore l’aggressore si è allontanato dal luogo del femminicidio ed è ricercato dalle forze dell’ordine che hanno diffuso due foto segnaletiche. Sul posto sono intervenute diverse ambulanze oltre gli uomini dell’Arma della stazione di Aci Castello, della compagnia di Acireale e del comando provinciale Catania che hanno avviato subito le indagini. Vanessa Zappalà aveva denunciato più volte Antonino Sciuto, rivenditore di auto di San Giovanni La Punta, che era finito agli arresti domiciliari.
Antonino Sciuto ritrovato impiccato in un casolare, l’ultimo post di Vanessa Zappalà
Successivamente il trentottenne aveva ottenuto la revisione della misura cautelare con il divieto di avvicinamento. Diplomata all’istituto tecnico economico De Nicola di San Giovanni la Punta, viveva con la famiglia a Trecastagni. In uno degli ultimi post pubblicati su Facebook scriveva: “Non puoi mostrare il mare che hai dentro a chi non sa nuotare”. Commosso il ricordo della Uil Sicilia: “Non chiamatelo amore. Non chiamatelo raptus. È solo altro sangue sulle mani di uomini che odiano le donne” . Vanessa Zappalà è la quarantunesima vittima di femminicidio nel 2021.