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20 Dicembre 2023 - 15:43Sarebbe avvenuto tra le 11:21 e le 11:47 di martedì 19 dicembre il femminicidio di Vanessa Ballan da parte di Bujar Fandaj. Lo ha riferito ai giornalisti il procuratore di Treviso Marco Martani, in base al traffico di messaggi Whatsapp tra la vittima e il compagno, Nicola Scapinello.
Vanessa Ballan, il femminicidio ricostruito dal traffico dei messaggi WhatsApp
Il secondo messaggio risulta non ricevuto né letto. Alle ore 12.00 Scapinello è arrivato a casa e ha trovato Vanessa morta a terra. Per recarsi all’abitazione della donna risulta che Bujar abbia utilizzato una bicicletta con cui ha portato con sé un borsone in cui aveva riposto il martello usato per sfondare la porta a vetri di accesso all’abitazione.
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Nella casa dell’omicida sarebbero stati trovati coltelli simili a quello utilizzato per colpire la donna. Già una prima volta, secondo quanto si è appreso, Bujar, incensurato, aveva tentato di accedere alla casa, scavalcando la recinzione poche settimane fa.
Bujar Fandaj aveva provato ad entrare in casa della vittima poche settimane fa
Secondo il procuratore della Repubblica di Treviso, Marco Martani “l’unica misura che avrebbe potuto impedire l’aggressione sarebbe stata la custodia cautelare in carcere, un provvedimento per sostenere il quale non vi erano oggettivamente elementi sufficienti”. Nel telefono di Vanessa i messaggi pericolosi erano stati stati regolarmente cancellati, probabilmente per evitare che il compagno potesse prenderne visione. L’inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Michele Permunian e l’autopsia sul corpo della vittima sarà condotta dall’anatomopatologo Antonello Cirnelli.
L’ipotesi della premeditazione: ‘Rischia l’ergastolo’
Rischia l’ergastolo Bujar Fandaj, il cittadino kosovaro arrestato per l’uccisione di Vanessa Ballan a Riese Pio X (Treviso). Lo ha sottolineato il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, parlando con i giornalisti. Nei suoi confronti la Procura ipotizza i reati di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione, dai pregressi rapporti affettivi, dall’aver ucciso una donna incinta e al termine di atti di persecuzione. “Restando fermi questi elementi – ha aggiunto – la pena è l’ergastolo e viene precluso il ricorso al rito abbreviato”.