L’inciviltà del rumore: alla ricerca del silenzio perduto
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29 Luglio 2022 - 15:03Un epilogo annunciato nonostante i tentativi disperati di Valentina Giunta di cambiare il corso degli eventi. La cugina della mamma catanese uccisa dal figlio 15enne non ha dubbi. “Sapevo che il figlio prima o poi le avrebbe fatto del male” – ha dichiarato Cristina Bonanzinga a Il Corriere della Sera.
La cugina di Valentina Giunta: ‘Temevamo che il figlio o la famiglia del padre le potesse fare del male’
L’adolescente si era schierato dalla parte del padre, in carcere per furti d’auto, che non accettava l’idea che la trentaduenne si rifacesse la vita allontanandosi da Catania con il fratello minore. Quest’ultimo l’ha raggiunta nell’abitazione che aveva deciso di lasciare e l’ha uccisa con quattro coltellate.
“Aveva paura. C’erano stati tanti segnali che ci facevano pensare che prima o poi il ragazzo o la famiglia del padre avrebbero cercato di farle del male. Per tale motivo cercavamo di starle sempre vicino” – ha aggiunto la cugina che aveva invitato la vittima a raggiungerla a Pavia. “Voleva sistemare alcune cose. Mi ha detto che poi ci sarebbe stato il tempo per stare insieme”.
La vittima aveva deciso di allontanarsi da Catania con il figlio minore, le segnalazioni agli assistenti sociali
Sogni ed aspirazioni bruscamente interrotte dalla persona che più amava ma che improvvisamente si era allontanata da lei mostrandosi sempre più ostile. Il quindicenne viveva con la nonna paterna: “Le vuole bene” – avevano riferito gli assistenti sociali alla madre che non era d’accordo con questa soluzione.
“Agli assistenti aveva raccontato che il figlio non andava più a scuola e che quell’ambiente non era sano per lui ma non era stata ascoltata. Come si può fare un simile errore” – ha aggiunto la cugina che ha aggiunto che prima della tragedia la famiglia della 32enne aveva subito aggressioni, minacce e intimidazioni.
“Il padre di Valentina era stato picchiato da un parente del genero davanti al nipote che non ha fatto nulla. É finito in ospedale con il setto nasale rotto”. Per quell’episodio la madre del 15enne aveva sporto denuncia poi ritirata.
L’aggressione al padre e le minacce anonime via sms
“Come quella per gli sms anonimi di minacce”. Non solo Valentina Giunta era stata vittima di una spedizione punitiva con l’appartamento che gli era stato completamente distrutto. In un’altra circostanza aveva trovato l’auto rigata. Cristina Bonanzinga ha raccontato che l’ex della 32enne catanese era molto possessivo.
“Non l’ha fatta neanche venire al matrimonio e per avere una foto ricordo con lei mi sono recata a casa sua in abito da sposa”. Ora la famiglia della vittima chiede giustizia. “Vogliamo capire come un ragazzino sia arrivato a nutrire un simile odio per la madre e chi, anche psicologicamente, abbia armato la sua mano”.