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Donald Trump ha dichiarato di voler essere ricordato un giorno come “pacificatore” e “unificatore”, e promesso di mettere fine alla guerra in Ucraina e alla crisi in Medio Oriente. “Il lascito che mi rende più orgoglioso – ha detto dopo il giuramento – sarà quello di pacificatore e unificatore”.

Trump si insedia e attacca: ‘Ci riprenderemo il Canale di Panama e cambieremo il nome del Golfo del Messico’

Ma nel suo primo discorso da presidente degli Stati Uniti Trump ha rivendicato la volontà di riprendersi il Canale di Panama, accusando il governo panamense di aver violato il principio di neutralità su cui si basano gli accordi. “Le navi americane – ha detto nel suo messaggio alla Rotonda del Campidoglio – sono pesantemente sovracaricate e non trattate in modo equo e questo vale anche per la Marina militare”. “La Cina – ha aggiunto – sta gestendo il Canale e noi non l’abbiamo dato alla Cina. Ce lo riprenderemo”.

Riguardo al vicino Messico, Trump non ha dichiarato una guerra, ma ha aperto un nuovo caso di relazioni, annunciando la decisione di cambiare nome al Golfo del Messico, chiamandolo Golfo d’America. All’esternazione del neo eletto presidente Usa non è passata inosservata la reazione di Hillary 
Clinton che non si è trattenuta dal ridere.

Pronta la replica dei due Stati tirati in ballo dal Tycoon. Il presidente di Panama Josè Raul Mulino ha respinto la minaccia di Donald Trump di “riprendersi” il Canale di Panama. “Il Canale è e continuerà a essere di Panama e la sua amministrazione continuerà a essere sotto il controllo panamense per quanto riguarda la sua neutralità permanente” – ha ribadito Mulino in una dichiarazione dopo il discorso inaugurale di Trump.

Il presidente di Panama respinge le ingerenze cinesi, il Messico annuncia un piano di accoglienza per i deportati

Mulino ha anche respinto al mittente l’accusa di Trump secondo cui la Cina sta “gestendo” il canale. “Non c’è alcuna presenza di una nazione al mondo che interferisca con la nostra amministrazione”, ha affermato senza menzionare direttamente la Cina. Mulino ha chiesto un dialogo sulla questione per “chiarire i punti menzionati senza minare il nostro diritto, la totale sovranità e la proprietà del nostro Canale”.

Il Messico ha lanciato il progetto “Il Messico ti abbraccia“, che fornirà supporto ai cittadini che potrebbero essere deportati dagli Stati Uniti dopo l’insediamento di Donald Trump. “Il Messico farà tutto il necessario per difendere, prendersi cura e assegnare ciò che è necessario per accogliere coloro che vengono rimpatriati al fine di ottenere la loro reintegrazione nel Paese d’origine” – ha detto il ministro dell’Interno Rosa Icela Rodriguez.

Il National Migration Institute sarà responsabile dell’accoglienza dei messicani dall’estero, dell’elaborazione del loro rimpatrio e del supporto ai trasferimenti nei loro luoghi di origine. Ai cittadini messicani verranno dati 2.000 pesos (circa 100 dollari) da utilizzare durante il loro trasferimento nel loro luogo di origine.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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