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16 Dicembre 2020 - 17:28Paga un criminale per far spezzare le mani al figlio chirurgo. Basterebbe questo a far venire i brividi ed a battere i denti. A far accapponnare ancora più la pelle il motivo che ha spinto il genitore, 75 anni, ad architettare il terribile piano: l’uomo non accettava che il figlio fosse gay e voleva rovinarlo.
Il 75enne non accettava l’omosessualità del figlio e voleva rovinarlo: pattuiti 2500 euro per l’aggressione
Per questo aveva chiesto aiuto ad un delinquente per rendere inutilizzabili le mani, lo ‘strumento’ di lavoro che aveva portato il quarantetreenne ad essere uno stimato professionista. L’episodio si è verificato nel torinese e quell’atroce progetto, come riferito da La Stampa, non è andato in porto per la sensibilità dell’uomo che era stato assoldato per pestare il professionista.
Il racconto choc del chirurgo, la finta rissa con il delinquente
“Un giorno mi si è avvicinato uno sconosciuto che mi ha riferito che mio padre l’aveva pagato per spezzarmi le mani. Lui però non se l’è sentita di rovinarmi la vita, mi ha detto: ‘si vede che sei un bravo ragazzo’” – ha raccontato il chirurgo. Nonostante ciò il delinquente, di origini rumene, non ha voluto rinunciare ai soldi pattuiti (2500 euro). “Abbiamo deciso di simulare un pestaggio per dimostrare al padre che aveva fatto quello che gli aveva chiesto”.
Un incubo iniziato nel 2016
L’incubo del chirurgo è iniziato nel 2016 quando decide di rompere gli indugi dichiararando prima la propria omosessualità e poi presentando il compagno ai genitori. In un primo momento il padre sembrare reagire bene, qualcosa cambia quando una rivista di gossip pubblica la foto del professionista in compagnia di un noto attore su una spiaggia in Francia. L’uomo perde la testa ed inizia a litigare.
La denuncia dopo insulti e minacce: il 75enne ha patteggiato la pena a due anni
Nel mirino finisce anche la moglie che decide di chiuedere la relazione dopo 42 anni di matrimonio. Un’escalation di episodi (auto danneggiata, minacce continue) ha spinto il quarantatreenne a denunciare il padre (che lo chiamava costantemente “finocchio”). Martedì 15 dicembre il 75enne ha patteggiato la pena a due anni davanti al giudice del Tribunale di Torino.