Terremoto Myanmar, a sinistra l'italiano Francesco LenzaTerremoto Myanmar, a sinistra l'italiano Francesco Lenza

Due scosse devastanti in dodici minuti

Un terremoto di potenza devastante, di magnitudo 7.7, seguito a 12 minuti di distanza da una seconda scossa di 6.4, ha colpito il centro della Myanmar, dove si teme una catastrofe, con l’Usgs che parla del rischio di ‘migliaia di morti’. Diversi i video condivisi sui social della terribile scossa che ha provocato danni imponenti.

Francesco Lenza: ‘Siamo a 900 chilometri ma la scossa è stata fortissima’

“È stata una scossa fortissima. Mi stavo facendo la doccia quando ha iniziato a tremare tutto. Faticavamo e restare in piedi”. Così a LaPresse, Francesco Lenza, cagliaritano residente da anni nel centro di Bangkok, in Thailandia, dove è titolare di un negozio di tatuaggi. “Le autorità hanno allestito immediatamente alcune tendopoli nei parchi pubblici e hanno subito diffuso notizie utili per guidare la cittadinanza durante l’emergenza. Ci sono ancora molte scosse di assestamento e molte persone non sono ancora rientrate nelle loro abitazioni” – ha aggiunto. “L’epicentro del terremoto si trova a oltre 900 chilometri da qui, ma la scossa è stata comunque fortissima. Per me è stata un’esperienza surreale, mai vissuta prima.”

Epicentro vicino Saigang, tra le vittime diversi bambini

L’epicentro, secondo l’istituto geosismico Usa, è localizzato vicino a Saigang, dove passa una faglia sismica che taglia a metà il Paese lungo una direttrice nord-sud, a una ventina di chilometri dalla città storica e antica capitale precoloniale di Mandalay, seconda città del Myanmar sulle rive del fiume Irrawaddy, dov’è crollato un ponte in ferro, piena di templi e pagode antichi e monumenti storici. E dove sui social si registrano rovine e distruzione e almeno 25 morti, fra cui diversi bambini, nel crollo di una moschea.

Ma il sisma principale, che ha avuto origine a soli 10 chilometri di profondità alle 14.20, ora locale (le 07.50 italiane) precisa l’Usgs, ha colpito con effetti potenti anche in Cina, nella remota provincia montagnosa dello Yunnan, e soprattutto in Thailandia, dove nella capitale Bangkok, a mille chilometri dall’epicentro, è crollato un grattacielo di 30 piani in costruzione, con decine di operai dispersi (forse almeno 80, secondo alcune fonti) e almeno 4 vittime accertate. Tremori sono stati avvertiti anche nei vicini Laos e Vietnam.

Scossa 300 volte più potente di Amatrice

Secondo l’istituto geosismico italiano Igv, la scossa principale è stata di 300 volte più potente di quella di Amatrice del 2016. Quello stesso anno in Myanmar si è verificato il terremoto recente più potente, con 3 morti e molti crolli. La giunta militare golpista, al potere in Myanmar dal 2021, ha lanciato un appello urgente per aiuti umanitari alla comunità internazionale: una mossa inusuale per un governo militare, che fa intravvedere come il disastro possa avere proporzioni enormi in un Paese ripiombato nella povertà, isolato e percorso da conflitti armati. Fra i primi a offrire aiuto c’è l’India, che si è messa a disposizione anche della Thailandia. Il bilancio delle vittime, che si teme drammatico, è in continuo aggiornamento, anche se le informazioni circolano con difficoltà nel Paese.

Stato d’emergenza, si temono migliaia di vittime

Ma la giunta ha dichiarato lo stato d’emergenza in sei province: Sagaing, Mandalay, Bago, Magway e nello stato autonomo orientale di Shan. Il capo della giunta militare, Min Aung Hlaing, ha visitato l’ospedale principale della moderna capitale Naypyidaw, ha constatato l’Afp, che dà conto di “feriti in massa” che si accumulano dentro e fuori dalla struttura, che ospita 1.000 posti letto, con pazienti allineati a terra fuori dal pronto soccorso, assistiti dai familiari con molti che si “contorcono dal dolore”.

Il crollo del grattacielo in costruzione a Bangkok

Quanto alla Thailandia, il premier, Paetongtarn Shinawatra, ha convocato d’urgenza il governo e dichiarato lo stato d’emergenza a Bangkok. Il crollo del grattacielo in costruzione – le cui immagini in diretta sono state riprese da vari media – ha provocato almeno quattro morti accertati, mentre è incerto il numero dei lavoratori rimasti sotto le macerie: alla prima stima di 43 ne sono seguite altre, fra cui alcune che parlano di almeno 80. In Cina, nello Yunnan, che confina a est con la Birmania, video trasmessi dall’emittente statale cinese Beijing News mostrano una strada nella città di Ruili, al confine birmano, disseminata di detriti e una decina di soccorritori in tute arancioni e caschi in piedi dietro un cordone di sicurezza.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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