Una lite familiare per il cane alla base della follia: il 64enne aveva tentato la fuga e il suicidio
Momenti di terrore venerdì 25 aprile a Boara, in via Copparo, alla periferia di Ferrara. Un 64enne, ex promoter finanziario, è stato arrestato per tentato omicidio dopo aver aggredito due suoi parenti — marito e moglie — colpendoli con dardi sparati da un fucile subacqueo.
La dinamica dell’aggressione
Erano circa le 16:30 quando l’uomo, armato di un potente fucile subacqueo, si è avvicinato ai coniugi, suoi parenti. Dopo aver chiesto “Come stai?” al cugino, ha fatto fuoco, centrandolo all’addome con una fiocina lunga un metro e mezzo. Poi ha rivolto l’arma contro la moglie dell’uomo, colpendola di striscio alla guancia. Subito dopo si è dato alla fuga a piedi.
Il primo a soccorrere i feriti è stato Paolo Occhi, maestro elementare e vicino di casa, che ha trovato il 70enne a terra gravemente ferito, mentre la moglie, meno grave, è riuscita a chiedere aiuto. L’uomo è stato elitrasportato in condizioni critiche al Maggiore di Bologna, dove è ora ricoverato in Rianimazione; la prognosi è riservata. La donna è stata medicata sul posto.
Il tentativo di fuga e il fermo
Dopo l’aggressione, il 64enne ha tentato il suicidio ingerendo farmaci. Soccorso dal 118, è stato ricoverato all’ospedale Sant’Anna di Cona, non in pericolo di vita. Nel frattempo, il figlio dell’aggressore era rimasto barricato in casa, confuso e riluttante a collaborare. È stato necessario l’intervento di una mediatrice per convincerlo a parlare.
I carabinieri hanno trovato l’aggressore poche ore dopo, in via Navarra a Malborghetto, a circa cinque chilometri di distanza. L’uomo si è consegnato senza opporre resistenza, farfugliando motivazioni sconnesse.
Un dissidio nato da un cane: ‘Girava in Lamborghini’
Secondo le prime ricostruzioni, alla base del gesto ci sarebbe stato un dissidio familiare legato all’abbaiare di “Logan”, il pastore belga della coppia aggredita in un’abitazione della periferia di Ferrara. I litigi tra i parenti si trascinavano da tempo, ma nessuno nel vicinato avrebbe mai immaginato un epilogo tanto violento.
Federico Cenacchi, pensionato e vicino di casa, ha raccontato: “Litigavano per il cane, che abbaiava. L’aggressore non sopportava il rumore. Ma forse c’erano altri problemi di cui non sappiamo nulla”. Cenacchi ha ricordato anche un passato benestante dell’uomo, “girava in Lamborghini”, ma ultimamente era in difficoltà economiche.
Un altro residente ha commentato: “Il fucile era enorme, avrebbe potuto uccidere uno squalo”. L’area dell’aggressione è stata transennata e pattugliata per ore.
Una comunità sotto shock
La tranquilla comunità di via Copparo è sconvolta. “Mai visti così tanti carabinieri qui”, ha detto una donna del quartiere. “Sentire quelle urla disperate è stato terribile”, ha aggiunto un altro testimone. In molti hanno espresso incredulità e dolore per l’accaduto, ricordando i passati dissidi ma mai immaginando che potessero sfociare in una simile tragedia.