Rosa e Olindo Bazzi, non ci sarà revisione del processo sulla strage di ErbaRosa e Olindo Bazzi, non ci sarà revisione del processo sulla strage di Erba

La Cassazione ha detto no alla revisione del processo per la strage di Erba


Non ci sarà nessun nuovo processo per la  strage di Erba. I giudici di Cassazione hanno scritto la parola fine al massacro avvenuto l’11 dicembre del 2006 rigettando l’istanza di revisione avanzata dal difensore di Rosa e Olindo Bazzi che per questa vicenda stanno già scontando la pena dell’ergastolo. A quasi 20 anni dai fatti potrebbe quindi chiudersi definitivamente la vicenda giudiziaria su uno degli omicidi più efferati del dopoguerra. Ma la difesa dei due coniugi potrebbe tentare un’altra carta.

Il legale di Olindo e Rosa: ‘Valuteremo il ricorso alla Corte Europea’

Valuteremo il ricorso alla Corte Europea ma prima leggeremo le motivazioni” – spiega l’avvocato Fabio Schembri ricordando che i Bazzi hanno già fatto ricorso alla giustizia europea per la sentenza di merito. La Cassazione ha, sostanzialmente, ricevuto quanto sollecitato dalla Procura generale che ha bollato come “mere e astratte congetture” le nuove prove alla base del ricorso dei difensori. Per il pg Giulio Monferini quelli che secondo la difesa sarebbero elementi di prova nuovi “non possono in alcun modo smontare i pilastri delle motivazioni che hanno portato alla condanna di Rosa e Olindo, e cioè le dichiarazioni del sopravvissuto, le confessioni e le tracce ematiche”.

Giuseppe Castagna condivide video: ‘Pace a chi è altrove’

Nessun commento oltre l’ennesima delusione“. Lo afferma all’Adnkronos Azouz Marzouk dopo che la Cassazione ha bocciato il ricorso. Giuseppe Castagna ha condiviso dopo la sentenza un video, senza parole, per ricordare i tre familiari uccisi nella strage di Erba . Il filmato è un susseguirsi di foto scattate in momenti felici della loro vita familiare. “Pace a chi è altrove, ma sempre nei Vostri (e anche nei nostri) cuori” ha scritto un utente commentando il post. “Pace a Voi – ha aggiunto – vigliaccamente buttati in un circo mediatico, ma sempre saldi nella verità”.

L’ex pg Tarfusser: ‘La giustizia ha perso’

“É finito il tormento quotidiano che hanno subito per anni e che non ha mai permesso loro di elaborare il lutto per la perdita dei loro cari. Giustizia ancora una volta è fatta” – ha riferito Adamo De Rinaldis l’avvocato che rappresenta Andrea ed Elena Frigerio, i figli del testimone oculare Mario e di Valeria Cherubini. “Penso che la giustizia, quella con la G maiuscola, quella in cui ho creduto e che ho servito per 40 anni, abbia perso. Mi dispiace per i due, cui non è stata data la possibilità di dimostrare la loro innocenza” – ha detto l’ex pg Cuno Tarfusser, che chiese la revisione del processo sulla strage di Erba.

La Corte d’Appello di Brescia aveva già detto no

Al vaglio dei Supremi giudici si è arrivato dopo la decisione della Corte d’appello di Brescia che nel luglio scorso si era espressa per l’inammissibilità dell’istanza di revisione della sentenza con cui è passata in giudicato la condanna ai coniugi. Lo scorso 10 luglio, i giudici di Brescia avevano respinto la richiesta di riaprire il processo per la strage dell’11 dicembre del 2006, quando morirono Raffaella Castagna, 30 anni, suo figlio Youssef Marzouk, 2 anni, la madre Paola Galli, 56, e la vicina di casa Valeria Cherubini, 55 anni.

Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, 73 anni, rimase ferito e morì in seguito. Proprio l’affidabilità della testimonianza di Frigerio è stato uno dei motivi su cui i difensori hanno basato la loro richiesta in un documento di oltre cento pagine. Dimostrare che la Corte d’appello di Brescia ha invece respinto senza neanche aprire il dibattimento, a partire appunto dalle parole di Frigerio che la difesa riteneva viziate anche dall’inalazione del fumo che si sprigionò dopo che gli assassini appiccarono l’incendio all’appartamento e che invece per i giudici bresciani sono pienamente attendibili.

L’attendibilità di Olindo e Rosa

Attendibili per i magistrati di Brescia sono anche le confessioni di Olindo e Rosa, poi ritrattate, mentre per la loro difesa vennero ‘ispirate’ da carabinieri e inquirenti, anche a causa della loro debolezza mentale, così come inutile cercare di svalutare la macchia di sangue di Valeria Cherubini trovata sulla Seat Arosa di Olindo. Per la Corte d’Appello tutte queste non sono prove nuove e non comportano il proscioglimento degli imputati, così come “non ha trovato alcun riscontro” la pista alternativa, prospettata dalla difesa, della faida per lo spaccio di droga. Esclusa anche l’ipotesi del “complotto” ai danni dei due imputati che avrebbe portato alla fabbricazione di dimostrarsi falsi, o meglio della loro formazione.

‘Richiesta di revisione carente sotto il profilo della novità della prova’

Motivando il no alla revisione i giudici di Brescia citavano anche l’iniziativa dell’ex sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser che aveva portato avanti l’ipotesi di riapertura del processo. Per la corte d’Appello quanto compiuto da Tarfusser, che ha portato anche ad un provvedimento disciplinare nei suoi confronti, “prima ancora che carente sotto il profilo della novità della prova” è inammissibile “per difetto di legittimazione del proponente”. “I fratelli Castagna sono convinti della colpevolezza di Olindo e Rosa. La corte di Brescia ha analizzato in maniera corretta l’istanza di revisione: non c’era nulla di nuovo, nulla di decisivo” – ha commentato l’avvocato di parte civile che era presente in Cassazione. 

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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