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Stefano Turchi, l’ex calciatore malato di Sla pestato da un genitore: ‘Sto pensando di abbandonare’

Dal 2007 convive con quella maledetta malattia che lentamente annienta i muscoli. Un colpo duro per Stefano Turchi, una vita da atleta ed ex calciatore professionista, che non si è lasciato sopraffare dalla SLA. L’ha affrontata a testa alta ed ha continuato a respirare l’aria del rettangolo verde anche quando è finito su una sedia a rotelle.

Stefano Turchi fu protagonista di una storica promozione con l’Ancona, dal 2007 convive con la SLA

Dall’indimenticabile e storica promozione in serie A con l’Ancona al ruolo di dirigente del Brusaporto, club bergamasco del quale è responsabile del settore giovanile. Se la Sclerosi Laterale Amiotrofica non l’ha allontanato dal suo mondo, ora medita di fare un passo indietro per colpa di chi fatica ad assimilare i principi sportivi ed a rispettare l’avversario. Il 54enne, residente a Tagliuno, è stato aggredito al termine dell’incontro con Uesse Sarnico, valido per il campionato Allievi Elite under 17 e terminato con il punteggio di 1 a 1.

Stefano Turchi è stato preso di mira da uno dei genitori dei calciatori dell’Uesse Sarnico che l’ha fatto cadere dalla carrozzina e l’ha preso a calci e pugni mentre era a terra. Il dirigente del Brusaporto l’ha invitato a calmarsi visto che per l’intera durata della ripresa ha insultato e inveito nei confronti di chi era in campo. Da qui la violenta reazione.

Stefano Turchi

Il dirigente del Brusaporto fatto cadere dalla carrozzina e preso a calci e pugni: ‘Sono distrutto moralmente’

” Io sono rimasto aggrappato alla rete, altrimenti sarebbe finita davvero male per me. Ha preso a calci anche la mia auto finché non sono arrivati altri genitori e dirigenti a fermarlo e a soccorrermi” – ha spiegato Stefano Turchi precisando che l’aggressore, un 40enne, non gli ha chiesto scusa e che ha sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Grumello del Monte.

Sono distrutto moralmente. Sono anche spaventato al pensiero che una persona come me che ama il calcio e che si trova in condizione di non potersi difendere può diventare vittima di una tragedia. Sto pensando di abbandonare tutto” – ha dichiarato Stefano Turchi al Corriere della Sera.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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