Simonetta KalfusSimonetta Kalfus

I primi riscontri dell’autopsia

Sarebbe legata a una grave sepsi la morte di Simonetta Kalfus, la 62enne deceduta martedì 18 marzo all’ospedale Grassi di Ostia, dove era ricoverata in coma vegetativo dal 14 marzo a causa delle complicazioni seguite a un intervento di liposuzione effettuato in una clinica privata di Cinecittà, a Roma. É quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia effettuata sulla salma all’Istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata.

Indagati tre medici, il chirurgo era stato condannato per lesioni

Dopo la denuncia-querela presentata dalla figlia di Simonetta Kalfus ai carabinieri di Ardea, la procura di Roma ha aperto un’inchiesta che vede indagati 3 medici per omicidio colposo. Si tratta del chirurgo che ha eseguito l’intervento estetico – già condannato per lesioni colpose per una vicenda che risale al 2017 – un anestesista amico della donna e il medico dell’ospedale di Pomezia dove inizialmente si era recata la sessantaduenne e che la rimandò a casa.

L’autopsia ha chiarito che si è trattato di un intervento di liposuzione plurimo. Le indagini puntano innanzitutto a capire se le condizioni e l’ambiente in cui è stato effettuato l’intervento fossero a norma e per farlo verrà costituito un collegio peritale che analizzerà anche le cartelle della donna nei diversi ricoveri per ricostruire la storia clinica. Un lavoro, quello dei consulenti nominati dalla procura, che procede a 360 gradi. Ulteriori risposte si attendono dagli esami batteriologici che potranno confermare l’ipotesi di un’infezione letale. 

Stando a quanto emerso finora, dopo aver eseguito l’intervento, il 6 marzo, la donna avrebbe iniziato ad accusare forti dolori e febbre, tanto da rivolgersi all’ospedale “Sant’Anna” di Pomezia. La situazione sarebbe peggiorata al punto da rendere necessario il trasferimento all’ospedale “Grassi” di Ostia, dove sarebbe giunta in condizioni gravissime

La figlia: ‘Dopo l’intervento non riusciva a camminare’

“Mia madre era una donna forte, autorevole e sapeva quello che voleva. Andare via così è una situazione orribile, un dolore immenso. Si è fatta portare da questo studio da un anestetista che è amico della moglie. Come ‘è morta? Ho fiducia in quello che hanno detto i medici di Ostia. Dopo l’intervento non riusciva a camminare, non riusciva ad andare in bagno, iniziava a storcere un po’ la bocca. Doveva fare una convalescenza più accurata” – ha riferito la figlia, Eleonora, a Ore 14 nel corso della puntata del 24 marzo.

Il genero: ‘Infezioni in tutto il corpo di Simonetta’

“Mamma era piena di buchi, anche sul collo e sotto il mento. Non si può morire per una liposuzione” – aveva spiegato a Repubblica. Il genero ha riferito che Simonetta Kalfus si era informata adeguatamente prima di scegliere l’ambulatorio privato per l’intervento di liposuzione. “Sono state riscontrate infezioni in tutto il corpo di Simonetta. Il medico ci ha detto che i segni erano troppo evidenti” – ha aggiunto facendo riferimento all’autopsia.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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