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11 Gennaio 2024 - 4:32Ha programmato la sveglia alle 6:50, venti minuti prima di lanciarsi nel vuoto. “Wendy non doveva vivere senza di me, avevo premeditato tutto”. È iniziata così la confessione della madre che lunedì 8 gennaio si è lanciata dall’impalcatura del nono piano di un palazzo a Ravenna, uccidendo la figlia di 6 anni.
La mamma 41enne ha raccontato di aver premeditato tutto: ‘Avevo programmato la sveglia alle 6:50’
Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ravenna ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, per Giulia Lavatura Truninger, accusata di omicidio pluriaggravato della figlia Wendy e di uccisione di animali (nell’impatto è morta anche la barboncina di famiglia Gessy). La Procura sta valutando l’aggravante della premeditazione, dopo i risultati degli esami tossicologici dai quali potrebbe emergere l’utilizzo di sonniferi per stordire la figlia prima della tragedia.
La 41enne, durante l’interrogatorio di garanzia a seguito del fermo della polizia, scattato subito dopo il figlicidio, ha parlato per più di due ore, ricostruendo, davanti al sostituto procuratore Stefano Stargiotti, e al Gip gli attimi prima della tragedia.
Esami tossicologici per accertare se ha stordito la figlia con dei sonniferi, la ristrutturazione di una casa l’ultimo tormento
Il confronto è avvenuto nel reparto dell’Ospedale Bufalini di Cesena, dove la donna è tuttora piantonata in stato d’arresto, alla presenza dell’avvocato difensore Massimo Ricci Baccarini e dello psichiatra. Prima di buttarsi con la figlia e il cane dal palazzo di via Dario Dradi a Ravenna, Giulia Lavatura, aveva postato sul suo profilo social un messaggio delirante dove spiegava le motivazioni del suo gesto. Davanti ai magistrati e alla polizia giudiziaria, la donna ha ribadito le stesse motivazioni, scritte pochi attimi prima di buttarsi.
Sembrerebbe infatti, che la 41enne, già in cura nel centro salute mentale di Ravenna per alcune patologie psichiatriche, abbia raccontato che a farle scattare il delirio, culminato in omicidio, sia stato l’ennesimo pensiero che la tormentava: quello di una casa a Bagnacavallo, cointestata con il padre, da ristrutturare, utilizzando il Bonus 110, paure che aveva palesato anche al marito nel periodo di Natale, ma erano rimaste lettera morta perché l’uomo si trovava all’estero per lavoro.