Le urla strazianti udite dai vicini intorno alle 9:00 del mattino, la segnalazione al 112 e, infine, la macabra scoperta: il corpicino di un neonato senza vita posto all’interno di un secchio in balcone.
Le urla strazianti e la macabra scoperta
A partorirlo, nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 gennaio, una 16enne nata in Italia da una famiglia dell’Est Europa, all’interno di un appartamento posto al primo piano di un edificio di edilizia popolare (Aler) a Sesto San Giovanni, nell’hinterand milanese. Erano sue le urla sentite dai residenti della palazzina che, allarmati, hanno chiamato i soccorsi. Al loro arrivo, i sanitari del 118 hanno tentato, senza riuscirci, di rianimare il neonato, avvolto in una coperta e messo in un secchio in balcone.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, mentre la giovane è stata trasferita in ambulanza in ospedale, accompagnata dalla madre. I rilievi della Sezione investigazioni scientifiche sono andati avanti fino al tardo pomeriggio, mentre la Procura di Monza ha disposto l’autopsia sul feto. Tutto da accertare, ancora, se si sia trattato di un aborto o se il neonato fosse già morto al momento del parto, mentre si indaga anche sulle eventuali responsabilità della madre o dei suoi familiari.
I vicini: ‘Non sembrava incinta’
Dal racconto dei vicini, la ragazza, tuttavia, non avrebbe mostrato alcun segno della gravidanza. “Io la conosco di vista. Di ragazze incinte, qui, non ne ho viste”, è la testimonianza di una residente del palazzo in cui vive la 16enne a Sesto San Giovanni. “La ragazza la conosco di vista, è una brava famiglia”, ha aggiunto un’altra abitante del caseggiato. “Siamo increduli e sconvolti” – le sue parole.