La partenza poche ore dopo la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati
É partito sabato 12 aprile intorno alle 6:30, prima che i giornalisti assediassero la sua casa, dopo aver appreso la notizia di essere indagato nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio della moglie, Liliana Resinovich.
Sebastiano Visentin a Villach: ‘Sono venuto qui a riposarmi’
Dopo un paio di ore di auto, transitando per la Slovenia, Sebastiano Visintin è giunto a Villacco (Villach; Carinzia, Austria), meta turistica di tanti triestini. “Sono venuto a riposarmi, non sto bene, oggi mi sento un po’ meglio, ho anche qualche problema fisico” ha specificato al telefono. Ma non è preoccupato per la vicenda: “Pensavo di essere indagato, non mi aspettavo però di essere l’unico indagato. Penso che anche altri dovrebbero stare sotto la lente” degli inquirenti.
E annunciando un giro in bici intorno al lago di Felden e nel pomeriggio una sauna cui far seguire una lauta cena, Sebastiano ha detto di essere “molto tranquillo”, forte del fatto che “verifiche sono state fatte minuziosamente più volte”. Tutto certificato, dice: la mattina del delitto era a casa, poi il passaggio nel laboratorio, la go-pro, i miei cellulari”. D’altronde, “secondo te uno che uccide la moglie poi prende la go-pro e va in giro per il Carso in bici?”.
‘Un tuffo nel lago gelato tira su il morale’
Ma torniamo all’Austria: “Da 30 anni siamo sempre gli stessi amici, facciamo le solite cose, si mangia, si beve … un tuffo nel lago gelato tira su il morale. Ci sono belle signorine…” Quando tornerà a Trieste? “Non te lo dico”, risponde. E non lo dice nemmeno la Procura, chiusa in un silenzio che fa presagire nuovi sviluppi giudiziari. Ad esempio, Visintin potrebbe essere interrogato; un’ipotesi che sembra avvalorata dal silenzio di un’altra parte in causa, la difesa del vedovo, irraggiungibile dalla sera di venerdì 11 aprile.