Sara Piffer travolta e uccisa a 19 anni mentre si allenava col fratello: era una promessa del ciclismo

Sara PifferSara Piffer

È Sara Piffer, 19enne promessa del ciclismo trentino – ne avrebbe compiuti 20 il prossimo 7 ottobre – la vittima dell’investimento mortale verificatosi a Mezzocorona la mattina di venerdì 24 gennaio. La ragazza di Palù di Giovo, dove abitava con la famiglia, correva per la Mendelspeck.

Sara Piffer è stata investita tra Mezzocorona e Mezzolombardo da un’auto guidata da un 70enne

La tragedia si è verificata intorno alle 11.30 in via Cesare Battisti, su una strada interna che collega Mezzocorona a Mezzolombardo. La ragazza stava facendo una seduta di allenamento assieme al fratello, anche lui agonista negli under 23, quando per cause ancora in via di accertamento è stata centrata da un’auto in fase di sorpasso condotta da un uomo di 70 anni. 

Da sempre in bicicletta aveva iniziato a gareggiare per il Velo Sport Mezzocorona con buoni profitti. L’anno scorso, con il Team Mendelspeck Ge-Man era riuscita a vincere a Corridonia, nelle Marche, e nella crono trentina di Verla/Maso Roncador aveva sfiorato il bersaglio classificandosi in seconda posizione. “Ottima stradista e brava anche in pista, Sara è stata vice campionessa d’Italia della Madison nel 2021″, si legge sul sito Tuttobiciweb. 

La vittoria in crono a Corridonia: 9 ciclisti morti dall’inizio dell’anno

La giovane promessa del ciclismo Sara Piffer, 19 anni, travolta e uccisa da un’auto a Mezzocorona (Trento), è la nona ciclista morta sulle strade italiane dall’inizio dell’anno, secondo i dati raccolti ed elaborati dall’Osservatorio Sapidata-Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale. Le vittime sono sette uomini e due donne, tre avevano più di 65 anni.

Le regioni più colpite Lazio, Emilia-Romagna e Veneto, con due decessi ciascuna, seguite da Lombardia. Marche e Trentino, con una vittima. Nel 2023 erano deceduti 212 ciclisti, secondo i dati Istat, e lo scorso anno 204, secondo la stima preliminare dell’Asaps.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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