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31 Ottobre 2023 - 22:30Il fratello di Saman Abbas crolla e piange davanti ai video della sorella durante la deposizione in Corte di Assise di Reggio Emilia. “Sto male, sto troppo male a vedere questi video” – ha riferito Ali Haider. In uno si vede Saman che gli dà uno schiaffo (“Giochi tra fratelli” – dirà”).
Il fratello di Saman Abbas davanti ai giudici della Corte di Assise: ‘Sto troppo male, non pensavo che l’ammazzassero’
La presidente Cristina Beretti dice che “è comprensibile” il suo malessere ma gli ricorda che è stato lui a scegliere di rispondere alle domande. II ragazzo ‘corregge’ anche alcune dichiarazioni dell’incidente probatorio: “Ho affermato che i miei cugini non c’entravano perché mio padre in una telefonata mi disse di non dire niente di loro. Era una bugia dire che non c’entravano, l’ho detta perché da piccolo avevo paura di mio padre e di mio zio e non potevo dire niente…”.
Ai carabinieri e al giudice il ragazzo aveva affermato invece che i cugini non avevano a che fare col delitto. “Dissi ai carabinieri dove poteva essere seppellita Saman quando andammo a Novellara per cercare il corpo. Me l’aveva detto Noman, glielo avevo chiesto io dove fosse perché volevo abbracciarla l’ultima volta”.
Ali Haider: ‘Ho detto una bugia sulla estraneità dei miei cugini perché avevo paura di mio padre e mio zio’
Nelle ultime battute dell’udienza, alla domanda se avesse capito che i familiari volevano uccidere Saman perché il padre gli raccomandò di restare sulla porta di casa, “fuori dalle telecamere” della serra, risponde: “Sentivo che c’era qualcosa di strano ma mai avrei immaginato che l’avrebbero ammazzata”. Poi la ricostruzione del delitto. “Ho visto tutta la scena, ero davanti alla porta di casa. Mia sorella camminava, lo zio ha preso per il collo Saman e l’ha portata nella serra. C’erano anche i cugini di cui ho visto solo la faccia”.
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Durante la deposizione Ali Haider ha riferito che i genitori gli chiedevano di controllare la sorella: “Saman scriveva spesso col cellulare”. Io stavo sempre vicino a mia sorella, sul letto, sul divano, vedevo con chi scriveva e lo dicevo a mio papà. Ho registrato le conversazioni con Saqib perché Saman usava il mio telefono e aveva dimenticato di scollegare il suo account”.
‘Ho registrato le conversazioni di Saman con il fidanzato’
Lo racconta in aula il fratello della giovane pachistana uccisa per essersi opposta a un matrimonio organizzato dalla famiglia. ”Hanno organizzato tutto quella sera – ha aggiunto – Mia mamma mi disse ‘registra tutto e poi ci pensiamo noi’. Mai avrei immaginato cosa sarebbe potuto succedere mostrando le chat. Non c’ho mai pensato’