Bellano, nel lecchese scoppia la rivolta dei mariti contro il maresciallo: scritte sui muri, telecamere al vaglio

Bellano in poche ore è finita al centro delle attenzioni degli italiani. È bastata una storia di presunte corna per accendere i riflettori sul comune in provincia di Lecco. “Codardo togliti cintura e pistola e difenditi dai mariti” – il destinatario del murale è un maresciallo dei carabinieri in servizio in paese da 12 anni.

Le scritte sui muri di Bellano contro il maresciallo dei carabinieri

Il cinquantaseienne, sposato con figli, è finito nel mirino dei mariti che sono diventati come le comari descritte da Fabrizio De André in Bocca di rosa che “non brillano certo per iniziative”. In questo caso la vendetta si è concretizzata in una serie di scritte di avvertimento sui muri di Bellano. Alcune rivolte anche alla moglie dell’aitante maresciallo che con il suo fascino e la sua favella avrebbe conquistato le donne di mezzo paese.

‘Non si tratta di mariti gelosi, vogliono farmi cacciare da Bellano’

Chi ha agito conosceva così bene il luogotenente che ha atteso che uscisse da un lungo periodo di quarantena prima di imbrattare le mura della città. “Sporgerò querela verso ignoti. Non si tratta di mariti gelosi ma della vendetta di qualcuno che vuole farmi cacciare. Non so chi possa essere stato, non ho mai avuto screzi con nessuno” – ha chiarito il comandante della stazione dei carabinieri di Bellano che ha immediato sollecitato l’intervento del sindaco.

Il sindaco: ‘Cancellate le scritte, stiamo cercando di individuare i responsabili: ci sono diverse telecamere in paese’

“Mi ha chiamato alle 7:00 del mattino e mi ha riferito che erano comparse ingiuriose contro di lui e siamo intervenuti immediatamente cancellandole perché riguardano anche zone sensibili (scuole). Non ci stiamo a questo gioco al massacro e in paese abbiamo diverse telecamere e stiamo cercando di individuare i responsabili. Massima solidarietà al maresciallo ed alla sua famiglia” – ha precisato Antonio Rusconi.

Nel frattempo il proprietario dell’edificio dove è apparsa la scritta ha presentato denuncia per vandalismo mentre sono stati avviati accertamenti anche da parte dell’Arma.