La costringeva a girare film porno per venderli on line, l’avrebbe poi picchiata e costretta a subire atti sessuali, tenendola segregata per ore in una camera di hotel a Rimini.
L’uomo la segregava per ore in una camera di albergo di Rimini dove girava i film
Violenza sessuale, lesioni personali, atti persecutori, sequestro di persona ed estorsione, le accuse nei confronti di un cittadino albanese di 43 anni, arrestato dalla squadra mobile di Rimini in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Raffaele Deflorio.
L’indagine lampo è stata coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi. L’uomo, difeso dall’avvocato Tiziana Casali del Foro di Rimini, avrebbe usato violenza nei confronti di una donna con la quale aveva una relazione.
Una settimana fa, precisamente il 25 gennaio, la donna si era presentata in Questura, mostrando evidenti ematomi al volto, oltre ad una vistosa frattura all’arcata dentaria, riferendo agli investigatori della Squadra Mobile di essere stata aggredita dal compagno.
La brutale aggressione e la svolta
La tempestiva indagine avviata dal personale specializzato ha quindi consentito di ricostruire la brutale vicenda che aveva appena convolto la donna. La vittima è riuscita ad aprirsi con i poliziotti e a raccontare le numerose vessazioni subite da diverso tempo dal compagno, oltre ai dettagli di una brutale aggressione avvenuta il 18 gennaio in una camera di hotel di Rimini.
Nel corso dell’indagine è emerso che la vittima fosse da tempo totalmente assoggettata al compagno e che avesse subito anche l’estorsione di 20.000 euro, oltre ad essere stata obbligata a realizzare dei video sessualmente espliciti che venivano venduti.