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20 Settembre 2023 - 13:36I carabinieri del Gruppo Tutela Lavoro di Milano, hanno concluso le indagini su un ‘giro’ di oltre 600 persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza e riciclavano le somme da negozianti compiacenti.
I percettori versavano l’intero credito al commerciante che consegnava il contante trattenendo fino al 15% della somma
Gli indagati, soprattutto somali, versavano al commerciante l’intero credito della carta senza causa tramite Pos o con pagamenti di utenze intestate agli esercenti, nascondendo la provenienza del denaro. In cambio l’esercente consegnava loro le somme in contanti, trattenendo su ogni transazione una percentuale dal 10% al 15%.
L’inchiesta aveva portato nel dicembre del 2022 a un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari chiesta della Procura di Milano nei confronti di un bengalese, titolare di un internet point e commercio al dettaglio di apparecchiature telefoniche, ritenuto responsabile di riciclaggio continuato e di abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.
Reddito di Cittadinanza, le Faq del Ministero del Lavoro sulla transizione dal 1° settembre
Le indagini, avviate nel febbraio 2021 dal Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano nascono dal monitoraggio del fenomeno dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza compiuto con gli uffici dell’Inps che aveva portato i carabinieri ad individuare numerosi somali che percepivano il reddito di cittadinanza senza i requisiti.
Coinvolti i titolari di un internet point, di un Kebab e di una rivendita di prodotti alimentari: giro d’affari da 413 mila euro
Questi effettuavano acquisti con la carta del reddito di cittadinanza in tre esercizi commerciali di Milano e in particolare in un internet point, una rivendita al dettaglio di prodotti alimentari e un Kebab. Rispetto all’anno precedente all’istituzione del Rdc le attività economiche avevano fatto registrare un incremento abnorme delle transazioni Pos non giustificate con l’acquisto di beni di prima necessità.
Ammonta a circa 413 mila euro la somma di denaro riciclata dagli esercenti. Due dei tre titolari delle attivita’ commerciali che monetizzavano il sussidio, sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria di Milano per il reato di riciclaggio continuato, con conseguente sequestro della somma in contanti di 40 mila. Mentre il terzo, anni 2 e mesi 6 e della confisca di oltre 20 mila euro pari al profitto del reato di riciclaggio commesso.