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2 Dicembre 2024 - 23:59Nuovi arresti per la morte di tre turiste in Laos provocata dall’avvelenamento da metanolo. Otto membri vietnamiti dello staff dell’ostello Nana Backpackers nella cittadina turistica di Vang Vieng sono stati arrestati la scorsa settimana e l’ostello è stato chiuso. Domenica 1° dicembre due uomini indiani, di 24 e 30 anni, e una donna filippina, di 35 anni sono stati raggiunti da un’ordinanza cautelare.
La 28enne Simone White si è sentita male mentre soggiornava in un ostello in Laos: l’ipotesi del metanolo nella vodka
Tra le sei vittime degli avvelenamenti in Laos c’è la 28enne britannica Simone White che aveva soggiornato in un ostello nella cittadina turistica a novembre. La madre della vittima ha parlato pubblicamente per la prima volta della terribile esperienza di aver dovuto fare il viaggio più brutto della sua vita, durato 16 ore, per raggiungere il capezzale della figlia.
Tra le vittime c’erano anche le amiche di Melbourne Bianca Jones e Holly Bowles, entrambe diciannovenni. Simone White era con due amiche d’infanzia, una delle quali vive in Australia, che si sono ammalate dopo aver trascorso la serata fuori. Le due giovani sono sopravvissute. Secondo quanto riferito, la notte dell’avvelenamento, avevano bevuto sei shottino di vodka dell’ostello, mescolati con Sprite acquistata in un supermercato locale.
Una delle teorie su come il gruppo di backpacker si sia ammalato è quella secondo cui una bottiglia di vodka Tiger di marca locale sarebbe stata usata per degli shottini al Nana Backpackers Hostel, ma il personale dell’ostello ha negato di averla versata nei bicchieri. Dopo l’accaduto è stata vietata la vendita della bevanda. Sue White ha raccontato al Sunday Times che le tre donne si erano svegliate la mattina dopo per lasciare l’ostello e avevano mal di testa.
Poi si sono sentite peggio con il passare della giornata e sono finite in ospedale. In un primo momento le hanno detto che le condizioni della figlia non erano preoccupanti ma poi la situazione è peggiorata fino ad andare in insufficienza respiratoria. “Quando ho ricevuto la telefonata dell’amica di mia figlia ho avuto una terribile intuizione materna, sapevo che sarebbe morta”.
Il drammatico viaggio della madre per recuperare il corpo della figlia e la campagna sui rischi del metanolo
La morte di Simone White è stata certificata il 21 novembre, 9 giorni dopo aver bevuto la vodka. Le famiglie delle vittime australiane hanno creato una raccolta fondi per contribuire al lancio di una campagna di sensibilizzazione sull’avvelenamento da metanolo. “Siate attenti quando si tratta di bevande. Simone era una persona con un’istruzione universitaria, molto intelligente. Se può succedere a lei, può succedere a chiunque”. Su GoFundMe sono stati raccolti più di 380.000 dollari che saranno utilizzati per coprire le spese per riportare om Australia le ragazze.