Uomini e Donne, Sirius ha colto la … Gemma e le critiche si trasformano in successo (FOTO)
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6 Maggio 2020 - 20:53Dopo l’appello del movimento nomaturità2k20 anche Priscilla Salerno si unisce al coro dei critici e, con un pizzico di sarcasmo, lancia una provocazione al Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. “A ruoli invertiti sono convinta non proporrei mai soluzioni come classi alterne, bimbi nei parchi e nelle ville, formazione da remoto”.
L’attrice scende in campo dopo le lezioni in classe sul revenge porn
La star del mondo dell’intrattenimento per adulti è impegnata in prima linea nella lotta contro il revenge porn e prima del lockdown per l’emergenza coronavirus aveva iniziato a confrontarsi sul delicato argomento, oltre che sulle tematiche legate all’educazione sessuale, con degli incontri a tema in classe con gli studenti incassando consensi ed apprezzamenti.
Priscilla Salerno, stoccate al Ministro della Pubblica Istruzione: ‘E’ in confusione’
“La ministra Azzolina è nella confusione più totale. Davvero potrei fare meglio io, certe volte penso che nelle scuole ci sono andata più io che lei” – tuona l’attrice salernitana.
“Non ci vogliono gli esperti, ma pure bisognerebbe sentirli, per capire che i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di socializzare, di tornare gradualmente alla normalità. Di non essere lasciati davanti ad un pc”.
‘I ragazzi hanno bisogno di socializzare’
Priscilla Salerno torna sulle insidie del web e lancia un appello al Ministro della Pubblica Istruzione. “Si fidi di me. I nostri ragazzi meno stanno davanti ad un pc meglio è. I rischi sono troppi. Si allontanano dalla realtà, si costruiscono mondi che non esistono, cadono nelle tentazioni, nei rischi ed immagino al revenge porn e non solo“.
‘Il web nasconde troppe insidie e le lezioni on line non sono accessibili a tutti’
L’audace star, bloccata a Miami dall’inizio della quarantena, pone l’accento anche sulle differenze sociali e delle difficoltà degli studenti ad accedere alle lezioni on line.
“Il Ministro poi dimentica la cosa più importate. Il Paese ha molte differenze, la condizione economica delle famiglie è troppo diversa. In Italia sono tanti i bambini che non hanno un pc o un tablet e che hanno poco traffico dati, poca rete. Ed allora prima di avventurarsi in proposte strambamente di recuperino queste differenze”.
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Ciao bella