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25 Dicembre 2020 - 19:54Ha colpito e ucciso il figlio dodicenne con un manubrio perché aveva disobbedito al suo divieto di partecipare ad un pigiama party. La 56enne Galina Morozova, nota in Russia anche per il suo impegno politico, ha poi inscenato la scomparsa di Alexander Parakhnyakov con le ricerche del ragazzino (la denuncia è stata presentata il 5 marzo 2020) che sono proseguite per oltre tre mesi.
Galina Morozova ha colpito il figlio con un manubrio e poi l’ha ricoperto di cemento
Quando si è resa conto che il figlio era deceduto la donna ha deciso di nascondere il corpo nel seminterrato dell’abitazione dell’altro fratello (36 anni). Non solo, per evitare che qualcuno potesse scoprire quello che aveva fatto la professionista, originaria di Astrakhan, ha versato del cemento sulla salma. Inoltre la cinquantaseienne ha messo il cellulare di Alexander ed il manubrio con il quale l’ha colpito in una busta che ha poi gettato nel fiume.
La denuncia e gli appelli social, dopo tre mesi gli investigatori l’hanno smascherata
A questo punto Galina Morozova ha inscenato la finta scomparsa ed ha iniziato a lanciare appelli sui social ed in televisione. Dopo mesi di perlustrazioni e ricerche gli inquirenti hanno focalizzato l’attenzione sulla famiglia del dodicenne dopo aver ricevuto una soffiata anonima. Successivamente anche il fratello maggiore di Alexander ha denunciato la madre che ha confessato di aver ucciso e nascosto il figlio.
La 56enne condannata a 14 anni, Alexander Parakhnyakov era una promessa del taekwondo
Nei giorni scorsi il tribunale ha condannato la donna a 14 anni di reclusione per l’omicidio del figlio che in tanti ritenevano un talento del taekwondo ed un promettente pianista. Lanno scorso Galina Morozova si era candidata per diventare governatrice della sua regione senza riuscire ad essere eletta.