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Pietro Orlandi a Verissimo: ‘Il carceriere di Emanuela a Londra è l’ex Nar Baioni’

Per il fratello sarebbe stato uno dei carcerieri di Emanuela Orlandi. Incaricato di cose come fare la spesa e il disbrigo di altre attività pratiche per la “gestione” della ragazza nascosta a Londra, l’uomo che lo ha contattato oltre un anno fa rivelandogli poco a poco sempre maggiori particolari sul destino della sorella.

Pietro Orlandi ha rivelato il nome dell’uomo che è sparito nel nulla dopo averlo contattato per dargli informazioni sulla sorella

A Verissimo Pietro Orlandi ha rivelato il nome di quella “gola profonda” che dopo un dialogo serrato su piattaforme digitali, è scomparso nel nulla: “É un ex Nar, amico di persone come Fioravanti e altri coinvolti nella strage di Bologna, si chiama Vittorio Baioni“. Nell’intervista concessa a Silvia Toffanin ha spiegato di non sapere se attualmente l’uomo sia vivo e dove si trova: “Non lo so – afferma – per questo speravo che qualcuno se ne occupasse, per cercarlo e capire se lui era effettivamente la persona che mi ha contattato o era solo uno che aveva usato il suo nome, comunque presumo che sia vivo”.

Pur esprimendo molta “fiducia” nel lavoro della Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori e di Emanuela Orlandi che sta indagando insieme a due procure, quella romana e quella vaticana, Pietro Orlandi ha lamentato una sostanziale inerzia, proprio sulla pista di Londra, quella a suo parere “più importante in assoluto”. E sull’uomo che gli avrebbe rivelato tanti dettagli decisivi, afferma: “Siccome nessuno lo cerca, faccio io il nome”.

“É dura veramente. Dopo 41 anni non riesco proprio a capire perché più si va avanti, più si cercano cose e più arrivano ostacoli” – ha esordito il fratello della donna a Verissimo. Secondo la pista che porterebbe alla capitale inglese e i cui pezzi del puzzle sarebbero da ricercare, a suo dire, non solo nelle rivelazioni dell’ex Nar ma anche nei contenuti delle chat tra Francesca Immacolata Chaouqui e monsignor Vallejo Balda e nei cosiddetti “5 fogli” con la presunta lista delle spese.

‘Vittorio Baioni era una persona addetta alla gestione di Emanuela a Londra, perché nessuno lo cerca’

Emanuela sarebbe stata rapita e mantenuta a Londra sotto falsa identità in un “convitto” dall’83 fino almeno al 1997. “Questa persona che mi ha contattato e poi è sparita – ha detto Orlandi – era una persona ‘addetta’ diciamo alla gestione, non sapevamo i motivi del rapimento, mi ha detto, io stavo lì assieme ad altri in un appartamento vicino, e facevo piccole mansioni come fare la spesa, per gestire la situazione”, “lui mi ha detto che è partito sullo stesso volo Roma-Londra“.

Quest’uomo, aggiunge, sicuramente “fino al ’97 è stato lì, poi è andato via e non so che cosa sia successo, mi ha fatto il nome di un’altra persona del suo gruppo, Stefano Sderini, un altro dei Nar, che avrebbe fatto delle telefonate anomine.

In questo momento non so dove sia, credo latitante in Sudamerica ma è una persona viva”. Pietro Orlandi ha accennato anche a un presunto rapporto tra il Vaticano e il ministero della Difesa italiano: “Ci sono elementi di contatto in quella situazione”, relativi a “un volo Roma-Londra richiesto dal Vaticano”, e, accusa, “nessuno se ne sta occupando”. Ma “non si può non approfondire, ci sono troppi elementi, troppe coincidenze”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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