L’esito preliminare dell’incidente probatorio potrebbe scagionare quello che fino ad oggi è l’unico indagato per l’omicidio di Pierina Paganelli, uccisa il 3 ottobre 2023.
Dassilva scagionato dall’incidente probatorio?
L’esperimento sulle immagini della videocamera di sorveglianza di via del Ciclamino potrebbe infatti salvare Louis Dassilva, l’uomo in carcere da luglio dell’anno scorso, vicino della vittima e legato da una relazione extraconiugale con la nuora della donna. Manuela Bianchi è stata convocata in procura a Rimini dalle 9 per un interrogatorio condotto dal pm Daniele Paci e dal capo della squadra mobile di Rimini Marco Masia. Alla presenza dell’avvocata difensore Nunzia Barzan e del consulente Davide Barzan, la nuora della donna assassinata, ha dapprima risposto ad alcune domande sulla mattina del ritrovamento del cadavere. Il 4 ottobre del 2023 secondo la Procura, che avrebbe in mano alcune consulenze foniche ed elettrogene, prima di aprire la porta e ritrovare il corpo di Pierina avrebbe incontrato l’indagato.
Ma dopo aver risposto alle prime domande come persona informata sui fatti, a Manuela Bianchi è stato contestato il favoreggiamento: avrebbe sostenuto di non ricordare cosa fece quella mattina, nei 4 minuti precedenti la scoperta del cadavere. A quel punto l’interrogatorio è stato interrotto ed è ripreso poco dopo con la Bianchi non più testimone ma persona sottoposta a indagine. La donna ha quindi deciso di parlare e rispondere a tutte le domande degli inquirenti, sulla relazione con Dassilva e sui suoi spostamenti il giorno dell’omicidio, raccontando quello che la difesa definisce “la verità” sul ritrovamento. Intanto, mentre l’interrogatorio della nuora era ancora in corso è arrivata la notifica preliminare della relazione sulla ‘cam3’, la telecamera della farmacia, che potrebbe salvare Dassilva.
‘Louis Dassilva non passò davanti alla farmacia’
L’altezza del soggetto ripreso nell’incidente probatorio non è infatti compatibile con quella della persona che si vede nel filmato del giorno del delitto. L’indagato è risultato essere più alto. Il risultato dell’incidente probatorio è stato notificato nel pomeriggio alle parti, in primis alla difesa di Dassilva, gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi. Le conclusioni a cui sono giunti i periti nominati dal gip Vinicio Cantarini escludono dunque sulla base dell’altezza che il soggetto che si vede passare davanti alla farmacia in un orario compatibile col delitto di Pierina possa essere Dassilva.
L’incidente probatorio richiesto dalla Procura e condotto dai periti del gip serviva a cristallizzare l’indizio secondo cui l’indagato, in carcere dal 16 luglio, fosse passato davanti alla telecamera dopo aver ucciso la 78enne nel garage con 29 coltellate. In un primo momento era parso che l’esperimento desse ragione all’indagine e invece ora, con lo studio preliminare cambia tutto.
“In data odierna è stato notificata nota tecnica da parte del collegio peritale con la quale è stato affrontato un aspetto preliminare sull’esperimento giudiziale della così detta ‘camminata cam 3′”, ha detto l’avvocato Fabbri. L’esito di questa preliminare conclude che “la statura di Louis Dassilva risulta incompatibile con altezza del soggetto ignoto che sfilava dinnanzi alla cam3 alle 22.17 del 3 ottobre 2023. La difesa accoglie con soddisfazione l’esito riportato nella nota tecnica”.
Le reazioni
“Quanto condiviso va ancora affrontato nel contraddittorio ed è un giudizio parziale su uno solo dei parametri da considerare”, hanno commentato i legali dei familiari di Pierina, gli avvocati Monica e Marco Lunedei. “Ammesso che il dato dell’altezza acquisisca definitività, si attendono ancora risposte sul colore della pelle, sulla retroflessione del braccio e sulla corporatura e andatura del soggetto”.