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Pensione gennaio 2025 in ritardo? Quando sarà versata e le novità Inps

Arriverà venerdì 3 gennaio la prima rata di pensione del 2025 con piccoli aggiustamenti sul fronte del recupero dell’inflazione. A inizio anno scatta invece la riduzione dei coefficienti di trasformazione del montante contributivo che peserà sul calcolo dell’assegno per chi si appresta ora ad andare in pensione.

Venerdì 3 gennaio sarà accredita la pensione, nuovi coefficienti Inps

Dopo la risalita nel 2023-24 dei coefficienti legata alla riduzione della speranza di vita dovuta alla pandemia si registra quindi una nuova flessione con il passaggio per chi esce dal lavoro all’età di vecchiaia, a 67 anni, dal 5,723 del biennio appena trascorso a 5,608. Secondo il sistema di calcolo contributivo introdotto con la Legge n. 335/1995, l’importo della pensione annua si ottiene moltiplicando il montante individuale dei contributi per il coefficiente di trasformazione Il coefficiente è più basso se si va in pensione prima, grazie alle misure che consentono l’uscita anticipata, con un valore di 4,536 a 60 anni e più alto se si esce dopo (perché per esempio on si sono raggiunti i 20 anni di contributi necessari per l’accesso alla vecchiaia) con un valore di 6,510 a 71 anni.

Il dato è legato al numero di anni previsti di erogazione della pensione sulla base della speranza di vita. Il primo pagamento del 2025 è previsto per il 3 gennaio mentre a febbraio sarà sabato 1 per chi ha il conto alle Poste e lunedì 3 per chi ha l’accredito in banca. É previsto un aumento legato al recupero dell’inflazione dello 0,8% per le pensioni fino a quattro volte il minimo (100% dell’aumento dei prezzi registrato dall’Istat), ovvero per quelle fino a 2.394,44 euro. Per le pensioni tra quattro e cinque volte il minimo il recupero sarà del 90% dello 0,8% (quindi dello 0,75%) mentre per quelle superiori a cinque volte il minimo si recupererà il 75% dell’aumento dei prezzi (quindi lo 0,6%).

L’Inps aderisce al sistema Re.Tes della Banca d’Italia: ‘Non ci saranno ritardi per le pensioni’

Inoltre l’Inps ha aderito al nuovo sistema Re.Tes. della Banca d’Italia, che punta a modernizzare incassi e pagamenti pubblici. Lo ha reso noto l’Istituto spiegando che il sistema è in vigore dal primo gennaio e che “durante i primi giorni di operatività di Re.Tes., potrebbero verificarsi alcuni, eventuali ritardi nei pagamenti delle prestazioni non pensionistiche e nella contabilizzazione degli incassi dei contributi, in particolare per i pagamenti effettuati tramite Modelli F24 nei primi giorni dell’anno”. Il pagamento delle pensioni continuerà ad avvenire nei tempi stabiliti e con le modalità ordinarie.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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