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14 Febbraio 2020 - 18:00Il caso Diego Bett ha tracciato un solco e segnato una svolta fondamentale nelle controversie che hanno per oggetto il rilascio del passaporto. Un precedente giuridico che ha permesso nelle ultime ore alla signora Elonia Centenario da Silva, brasiliana con cittadinanza italiana, di ottenere dal consolato di Curitiba il rilascio del documento di circolazione che le permetterà di rientrare in Italia.
Il precedente di Bett: il Tar del Lazio aveva accolto il ricorso dell’italo brasiliano
Bett apripista. Lo scorso ottobre il Tar del Lazio aveva riconosciuto che l’italo brasiliano aveva i requisiti necessari per ottenere il prezioso documento in quanto non sussisteva alcun provvedimento di revoca della cittadinanza italiana e l’aver contattato un’agenzia, il cui titolare è stato condannato per corruzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non aveva alcun collegamento con la materia del contendere.
Il ricorso degli avvocati Francesco Liguori e Valentina Savastano
Nella circostanza era stata accolta in toto la tesi presentata dagli Francesco Liguori e Valentina Savastano nei confronti del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Interno e della Questura di Siracusa. Nei giorni scorsi l’ufficio del Ministero degli Affari Esteri ha liquidato l’importo di risarcimento a titolo di rimborso per le spese processuali per aver il ricorrente vinto la causa.
La querelle di Elonia Centenario da Silva a Curitiba
Il caso Centenario da Silvia. Una situazione analoga si è registrata oltre oceano. La signora Elonia Centenario da Silva, brasiliana con cittadinanza italiana, si è vista negare il passaporto per l’analogo motivo di Diego Bett: aver contattato la stessa agenzia finita nell’occhio del ciclone per questioni legate all’immigrazione clandestina. La donna ha provveduto a diffidare il consolato generale d’Italia a Curitiba (Brasile), il Ministero degli Affari Esteri e il Ministero dell’Interno italiano a rispondere entro 30 giorni dalla richiesta di passaporto italiano.
La missiva del Ministero degli Esteri al consolato italiano a Porto Alegre
Il principio di presupposizione. Di fronte alla sollecitazione dell’italo brasiliana non c’è stata alcuna risposta. Da qui la decisione di presentare, secondo i termini di legge, il ricorso, attraverso l’avvocato Francesco Liguori e Valentina Savastano, sul silenzio della pubblica amministrazione.
L’udienza era stata fissata per il 18 marzo ma il Ministero degli Affari Esteri, sulla scorta di quanto già accaduto per la vicenda Bett e in seguito all’articolato ricorso contro il consolato di Curitiba, ha inoltrato una nota al consolato italiano a Porto Alegre in cui si precisava che secondo il principio di presupposizione chi è cittadino italiano ha diritto all’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (la questione era stata sollevata da 3 cittadini italo brasiliani) ed al conseguente rilascio del passaporto.
Ok all’italo brasiliana per il principio di presupposizione
Nel caso di specie non c’era nessuno motivo ostativo al rilascio del documento alla signora Elonia Centenario da Silva in quanto accertato, senza alcuna contestazione, il suo status di cittadina italiana. La donna, che in passato ha vissuto in Sicilia, è stata convocata ad horas dal consolato di Curitiba e dopo un viaggio di 500 chilometri ha finalmente visto riconosciuto il proprio diritto.
L’avvocato Liguori: ‘Precedente fondamentale per casi similari’
“E’ un passaggio fondamentale per tutte le persone che si trovano in un posizione analoga a quelle di Bett e della signora Elonia. Il provvedimento “Bett” e la missiva del Ministero degli Affari Esteri ha creato un precedente e, soprattutto, ridato la speranza a chi da mesi lottava per vedere riconosciuto un diritto fondamentale per le legittime aspirazioni di qualsiasi libero cittadino” – ha dichiarato l’avvocato Francesco Liguori.