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18 Dicembre 2024 - 4:03Erano le ore 2:59 di questa notte, 18 dicembre, quando i soccorritori hanno riportato in superficie la speleologa bresciana di 32 anni, Ottavia Piana che dal pomeriggio di sabato 15 dicembre era rimasta intrappolata, a seguito di una caduta, in una parte inesplorata della grotta ‘Abisso Bueno Fonteno’ in provincia di Bergamo.
La speleologa bresciana riportata in superficie nella notte e trasportata in eliambulanza all’ospedale di Bergamo
La speleologa, una volta presa in carico dall’eliambulanza di Areu 118, è stata trasportata all’ospedale di Bergamo per essere sottoposta ad accertamenti. Secondo i medici soccorritori entrati nella grotta, Ottavia Piana ha riportato fratture facciali e a un ginocchio, oltre a traumi alle vertebre e alle costole. Difficili e molto complesse le operazioni di recupero sia per le condizioni di salute della speleologa che per il rischio di crolli all’interno della grotta.
I soccorritori sono sempre stati in contatto con l’esterno grazie a un cavo telefonico tirato lungo tutto il percorso. Le attività di soccorso erano iniziate alla mezzanotte del 15 dicembre e si sono concluse in anticipo rispetto alle tempistiche stimate e hanno visto l’impiego di 159 tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico provenienti da 13 Regioni.
Determinante è stata la sinergia tra le varie squadre che si sono avvicendate durante la missione di recupero, in cui la donna infortunata è stata costantemente monitorata e assistita da un totale di sei medici e otto infermieri del Soccorso alpino e speleologico. “Ottavia non ha parlato. É stata sempre lucida e cosciente. É stanca, provata, aveva dolore. L’ultimo tratto l’abbiamo percorso alla velocità giusta. Tutto è andato nel migliore dei modi. Era stanca ma sentiva l’esterno che si avvicinava e ci siamo riusciti” – ha raccontato un soccorritore a Rai News.
Ottavia Piana, i soccorritori: ‘Era stanca ma sentiva l’esterno che si avvicinava’
Una volta uscita dalla grotta, la barella è stata trasferita dalle squadre del Soccorso alpino e speleologico in un’area in cui i vigili del fuoco hanno predisposto un punto idoneo al recupero dell’elisoccorso tramite verricello. Le operazioni di soccorso di Ottavia Piana si sono protratte ininterrottamente per 75 ore. Oltre al Soccorso alpino hanno collaborato Areu 118, Prefettura di Bergamo, vigili del fuoco, carabinieri, Comune di Fonteno e la Protezione Civile locale. Tra i soccorritori impegnati nel salvare la speleologa Ottavia Piana dalla grotta “Abisso Bueno Fonteno” c’era anche Tullio Bernabei, speleologo che l’11 giugno 1980 fu tra i primi a calarsi nel pozzo artesiano di Vermicino dove era caduto Alfredino Rampi.